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La sorella della Meloni querela il vignettista del Fatto: ecco perché

La sorella del premier, nonché moglie del ministro Lollobrigida, contro il vignettista del Fatto Quotidiano. Il giornale di Travaglio: “Non ci faremo intimidire da questa incredibile iniziativa”

La sorella della Meloni querela il vignettista del Fatto: ecco perché

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La vignetta sulla sostituzione etnica nel mirino: scatta la querela di Arianna Meloni

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Arianna Meloni, sorella del primo ministro Giorgia, ha querelato Mario Natangelo per la vignetta pubblicata sulle pagine del Fatto Quotidiano lo scorso 20 aprile. La vignetta in questione evocava la sostituzione etnica paventata dal marito, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

La conferma della querela è arrivata direttamente dal Fatto Quotidiano, il cui cdr naturalmente ha puntato il dito contro la Meloni parlando di “decisione grottesca e pericolosa”.

La vignetta di pessimo gusto firmata da Natangelo aveva scatenato la netta reazione di Meloni. Il primo ministro aveva sottolineato che la sorella Arianna era stata sbattuta in prima pagina "con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico […] Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi 'buoni'”. Travolta dal solito fango del Fatto, la stessa Arianna si era sfogata in un post pubblicato sul suo profilo Facebook: "Pur di attaccare l’avversario destabilizzano la vita di persone e famiglie".

Il disegno di Natangelo di satirico non aveva nulla: un semplice insulto, l’ennesimo oltraggio da parte di chi non è in grado di affrontare gli avversari politici se non con l’oltraggio e il discredito. L’ennesima colata di fango contro il governo, il suo premier e in particolare contro uno dei suoi ministri di punta. Con quella vignetta, infatti, è stata calpestata la dignità di una persona, di una donna. Ma tutto è lecito – secondo i soliti soloni – se bisogna attaccare il centrodestra.

Pure certe violenze verbali.

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