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"Azzeccatissima". Vauro senza vergogna, plaude alla vignetta choc del Fatto

Il vignettista pistoiese si compiace per la disgustosa vignetta del collega Natangelo pubblicata sul Fatto. "Satira vera e autentica". Poi il solito sproloquio contro il governo

"Azzeccatissima". Vauro senza vergogna, plaude alla vignetta choc del Fatto

Se il bersaglio è di destra, la differenza tra la satira e lo squallore scompare. E allora vale tutto. Valgono le volgari allusioni, il sessismo di bassa lega, le battutacce grevi. Le offese gratuite. E i diritti delle donne o la lotta agli stereotipi? Chissenefrega. La disgustosa vignetta pubblicata sull'odierna prima pagina del Fatto Quotidiano sta comprensibilmente destando indignazione, eppure c'è persino chi è riuscito a giustificarla. A definirla "azzeccatissima" e a non conoscere pudore è stato il vignettista Vauro, il quale - mentre si scatenava la bufera contro quel triviale disegno - ha espresso apprezzamento per il suo autore, il collega Natangelo.

"Ho mandato a Natangelo un messaggio di complimenti quando ho visto la sua vignetta, è azzeccatissima. Sono molto felice che fra tanta satira bonacciona che c'è in Italia ci sia un giovane che fa satira vera è autentica", ha affermato il vignettista pistoiese, noto a sua volta per i propri disegni urticanti e al limite dell'oltraggio (nei mesi scorsi aveva ritratto il presidente della Camera sopra un escremento). Interpellato dall'Adnkronos sulla vignetta del Fatto che alludeva alla moglie del ministro dell'Agricoltura - sorella di Giorgia Meloni - Vauro ha persino incoronato l'autore del degradante fumetto. "Visto che sono anziano, posso dire che se devo lasciare un testimone lo lascio proprio a Natangelo", ha affermato in tono ironico.

Per l'ex collaboratore di Michele Santoro "la satira è satira" e andrebbe quindi accettata. Ma stavolta il limite della decenza ci sembra sia stato superato o forse ignorato proprio, come denunciato dallo stesso premier Meloni in un amareggiato sfogo pubblicato sui social. Per Vauro, invece, tutto regolare. Anzi, il vignettista ha pure rilanciato il dibattito con la solita inclinazione anti-governativa. "Dopo il decreto anti rave e il decreto emergenza migranti adesso faranno il decreto 'emergenza satira'...", ha aggiunto, peraltro ignorando il fatto che a biasimare l'odierna vignetta non siano state solo voci di centrodestra.

Già che c'era, sollecitato dall'Adnkronos, Vauro non ha perso l'occasione di attaccare l'esecutivo con le solite opinabili argomentazioni sul fascismo (immaginario). "Le dichiarazioni di Lollobrigida, ma anche quelle di La Russa e della stessa Meloni sulle Fosse Ardeatine fanno emergere una sottocultura fascista di cui sono impregnati e che non riescono a contenere e questo è grave perché sono figure istituzionali. Nella Costituzione l'Italia è una Repubblica antifascista qui si sta creando un corto circuito culturale che trovo molto allarmante", ha detto.

Ad allarmare, piuttosto, è la facilità con cui si riversa odio su chi guida il Paese, schermando il tutto sotto l'ombrello di una presunta satira.

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