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Berlusconi: "Fermare la marea montante di Grillo"

Berlusconi, a Porta a Porta si scaglia contro Grillo e Bersani. "Sono convinto di vincere". E difende l'idea di restituire l'Imu agli italiani

Berlusconi: "Fermare la marea montante di Grillo"

L'Imu e gli attacchi degli avversari politici. Silvio Berlusconi, questa sera a Porta a Porta si scaglia prima di tutto contro quanti osteggiano la restituzione dell'Imu prospettata dal Pdl.

Le polemiche dopo l'arrivo nelle case degli italiani della lettera sul rimborso si sono rincorse per tutta la giornata, con Antonio Ingroia che è arrivato a parlare di "voto di scambio". Il Cavaliere non ci sta e difende la sua iniziativa. "Non sanno più a cosa attaccarsi", risponde a chi minaccia denunce, ribadendo che si tratta di "un'idea giusta". l'Imu? "È un’imposta da sprovveduti dell’economia. Si tratta di una tassa patrimoniale pluriennale su un bene sacro".

Guardando le immagini della scrivania dove a Porta a Porta firmò il contratto - che ribadisce, "ho rispettato" - con gli italiani, Berlusconi scherza. "Dovrebbe essere un oggetto di culto".

Il Cavaliere risponde anche a Pierluigi Bersani, da cui "è arrivata una minaccia mafiosa rivolta a me perché ha detto che se andranno al potere Mediaset ne passerà delle belle". E sulla possibilità di una coalizione con i Democratici ha molti dubbi, perché "i programmi divergono".

Berlusconi critica anche gli elettori di Beppe Grillo. "Bisogna opporsi alla marea montante", dice, spiegando che la gente inizia a pensare "di picconare la politica mandandoli a casa, mentre manderà Bersani e Vendola al governo. È una politica solo distruttiva non c’è nulla di costruttivo. Questo è un vero pericolo. Grillo è un rischio grande per il nostro paese".

Un commento anche sulla notizia del giorno, le dimissioni di Oscar Giannino da presidente di Fare: "Io non riesco a capire chi possa dare un voto ad un personaggio così pittoresco"- E di Monti parla come di "una grandissima delusione", ricordando che "aveva promesso che non avrebbe approfittato della popolarità derivante dall'essere un capo del governo tecnico".

Il risultato elettorale per il Cav è chiaro: "Io non solo punto a vincere ma sono convinto di vincere". Che il Pdl arrivi soltanto al terzo posto "è un’ipotesi non verosimile". A poco servono le critiche di chi lo definisce troppo vecchio, a cui replica: "Io sono arrivato da zero a 56 mila collaboratori ho raggiunto dei target importanti in politica ed ho profondamente innovato, ma politicamente credo di essere un pivellino rispetto al loro".

"Intorno a noi e a me un entusiasmo superiore al 94".

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