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Se la vera "boiata" è il reato di vilipendio

Mai avremmo sospettato che a una cafonata corrispondesse un'iniziativa talmente balorda da lasciare interdetti

Se la vera "boiata" è il reato di vilipendio

Gli insulti rivolti dal grillino Giorgio Sorial a Giorgio Napolitano - tra cui «boia» - sono ormai noti e non vale neanche la pena di commentarli. Non meritano di essere presi in considerazione se non sotto il profilo del costume politico: ormai la maleducazione imperante sui social network dilaga e ha inondato anche le aule del Parlamento, specchio fedele del Paese.

Può succedere - è già successo - che un capo dello Stato italiano rischi di essere messo sotto accusa (richiesta di impeachment), ma è assurdo, oltre che contrario all'etichetta, che coloro i quali intendono procedere contro di lui non argomentino le loro pretese, limitandosi a lanciare una serie di contumelie, espresse tra l'altro con un linguaggio da trivio. Vabbè, ogni botte fornisce il vino che contiene, e quella di Sorial ha dato ciò che aveva. Non dilunghiamoci.

Mai però avremmo sospettato che a una cafonata, tipo quella di cui abbiamo riferito, corrispondesse un'iniziativa talmente balorda da lasciare interdetti: una deputata del Partito democratico, Stella Bianchi, ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica per segnalare le offese pronunciate dal collega del M5s nei confronti del presidente. A quale scopo? Procedere contro lo screanzato Sorial, avendo costui commesso il reato di vilipendio del capo dello Stato.

Siamo basiti, per due motivi. Primo, che esista ancora nel nostro codice penale un reato simile, da punirsi non sappiamo con quale pena. Secondo, che una signora (per giunta onorevole) si prenda la briga di denunciare un collega - per quanto insolente - solo perché ha dato del «boia» a Napolitano. Non era il caso. Anche solo la parola «vilipendio» è obsoleta, figuriamoci ciò che essa significa. Rivolgersi alla magistratura per castigare uno zotico è una forzatura degna di Paesi che non hanno ancora scoperto la democrazia e la tolleranza per chi manifesta - seppur malamente - il proprio pensiero.

Alla deputata Stella Bianchi consigliamo di non sprecare energie per far sì che il grillino venga perseguito, ma di darsi da fare, piuttosto, per depennare una legge (quella appunto riguardante il vilipendio) che fa più orrore delle villanie di Sorial.

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