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Berlusconi: "Monti non è più credibile"

L'ex premier: "Il governo dei tecnici che ha applicato le ricette della Germania e dei Paesi del Nord e ha addottato misure di aumento delle tasse". Poi: "Se vinco potrei non fare il premier"

Berlusconi: "Monti non è più credibile"

Continua il tour televisivo del Cavaliere. Oggi Silvio Berlusconi è stato ospite di Tg Sky 24 e ha precisato le posizioni e le dichiarazioni degli utlimi giorni. Un colloquio a 360 gradi in cui il Cavaliere ha toccato tutti i temi in agenda e le pedine sulla scacchiera della politica. Dalla commissione per valutare i motivi della caduta del suo ultimo esecutivo allo spread, dalle manovre economiche del governo tecnico alla "salita" in campo del professore, dal nodo giustizia a quello fiscale. Berlusconi parte con una precisazione: "Mio avversario Monti? No, no. Il nostro avversario è sempre è comunque quel partito che viene dall’ideologia comunista che ha cambiato nome ma che si presenta con radici approfondite in quella idea e che ha Bersani come rappresentante". Ma l'idea del Cavaliere sul professore non è migliorata e dopo la carota arriva subito il bastone: "Non sono qui per criticare Monti che ne ha dette tantissime negli ultimi tempi, e quello che dice non ha più credibilità. Ora ce lo ritroviamo lì a fare il leader di una coalizione con dei compagni di viaggio che li raccomando...". Monti, secondo Berlusconi, non solo non ha mantenuto la promessa di non impegnarsi impolitica, ma ha anche gettato il Paese al centro di una spirale recessiva: "Purtorppo c’è stato il governo dei tecnici che ha applicato le ricette della Germania e dei Paesi del Nord e ha addottato misure di aumento delle tasse": Imposte che ha promesso di abbattere di un punto percentuale, annuncio al quale il Cav risponde con una battuta: "Ormai è un politico e fa anche lui le promesse". Una bastonata al Professore e un buffetto al comico: "Sono da sempre un antipolitico, legittimo Grillo quando attacca questi politici, gli rimprovero di non passare dall’attacco e protesta alla costruzione".

Rimane ferma la volontà di abolire l'Imu: "Per noi la casa è sacra e non si devono metter imposte su di essa - spiega Berlusconi -. Avevamo già abolito l’Ici nel primo consiglio del 2008. Si tratta di quattro miliardi circa ma abbiamo previsto un disegno di legge per tassare alcuni prodotti, tra cui i giochi".

Ma quella sulla casa non è l'unica tassa nel mirino del Pdl: "Il rapporto tra fisco e contribuente è arrivato a limiti di violenza e da molti è considerano uno Stato di polizia tributaria, c’è un regime di terrore si arriva all'estorsione e la situazione è tale che aggiunta a quella dell’imposizione di pagare fino a 999 euro e non oltre in contanti ha portato ad una situazione drammatica di intere categorie". Ma anche in questo caso mette i puntini sulle i: "Non ho mai detto che l’evasione poteva essere accettata. Ho detto che quando lo Stato chiede troppo e il cittadino sente che c’è una disparità tra quanto dà e quanto riceve, in lui nascono delle giustificazioni se per caso si mette ad eludere".

"A me fu presentata da don Verzè si è laureata a pieni voti, è stata mandata nella nostra sede di Milano dove c’erano 5 scrutatori e ha avuto 5 sì", ha risposto così, l'ex presidente del Consiglio, alle domande sull'ex consigliere comunale Nicole Minetti. "In Italia non è possibile fare politica se si è belle è meglio assomigliare ad altre. Le sono andati addosso in modo eccessivo ha perso l’equilibrio che sembrava avere", ha proseguito Berlusconi. "Dell'Utri? Credo che lui stesso abbia in mente delle cose diverse" ha detto a proposito di un'eventuale ricandidatura di Marcello Dell'Utri.

Dopo la politica si passa alla giustizia e al caso Ruby: "È stata una mostruosa operazione di diffamazione montata dal tribunale di Milano perchè le accuse non giustificavano le indagine e le 150mila intercettazioni di chi ha avuto la sfortuna di accettare un mio invito a cena. Si è andati oltre i limiti del possibile".

E poi: "Non ho mai detto che fosse la nipote di Mubarak, ma che la sua famiglia fosse legata da un rapporto di parentela con la famiglia dell'ex presidente egiziano".

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