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Confronto tv, il Cav: "Datemi Bersani". Ma il Pd ha paura e prende tempo

Dopo la trasmissione con Santoro, Berlusconi guadagna da due a cinque punti nei sondaggi: "Convinti di vincere". E incalza Bersani: "Si confronti con me in tv". Ma il Pd frena

Confronto tv, il Cav: "Datemi Bersani". Ma il Pd ha paura e prende tempo

Inarrestabile. Dopo l'ottimo risultato incassato negli studi di Servizio pubblico, Silvio Berlusconi guadagna da due a cinque punti nei sondaggi e non intende certo fermarsi qui. Anzi. La scalata è solo all'inizio. Mentre nel Pdl pregustano il sapore della rimonta, il Cavaliere si prepara già al prossimo scontro televisivo. Dopo aver sgominato il clan Santoro, il prossimo "nemico" da battere è senza dubbio il leader del Pd Pierluigi Bersani. "Tutti mi chiedono di andare in televisione a incrociare la spada con altri leader politici che sono tanti - ha spiegato l'ex premier - non credo si possa andare in troppi, il nostro avversario è Pd". Tuttavia, i democratici si fanno prendere dalla paura e prendono tempo.

Berlusconi non è certo nuovo alle imprese epiche. Nel 1994 pur essendo indietro, Forza Italia sconfisse la "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto. C'è chi legge nello scontro da Santoro il punto di svolta proprio come lo fu la sfuriata con Diego Della Valle a Vicenza nel 2006. "Allora eravamo indietro e recuperammo", ha fatto notare Berlusconi. D'altra parte gli esperti sono unanimi nel ritenere che la performance a Servizio pubblico sia servita a rassicurare l'elettorato e convincere gli indecisi. "In molti mi avevano sconsigliato di andare nella tana dei leoni - ha insistito il Cavaliere - ma io non ho nulla di cui aver paura". Già ieri un sondaggio della Swg aveva rilevato che Berlusconi è cresciuti di almeno altri due punti. Un trend in calita che consolida la continua crescita da quando il Cavaliere ha deciso di impegnarsi nuovamente in politica e di lavorare attivamente alla federazione del centrodestra. Da allora, infatti, non solo il Pdl ha recuperato consensi tra gli italiani, ma è stato anche siglato l'accordo con la Lega Nord di Maroni in vista delle prossime elezioni. La strada di Berlusconi, però, è ancora in salita. L'ex presidente del Consiglio non intende fermarsi qui: "Noi, senza Vespa e Santoro, siamo sotto di sette punti, non è una distanza incolmabile, detto sinceramente siamo convinti di vincere".

Adesso Berlusconi vuole il duello televisivo con Bersani. Niente leader di piccoli partiti, niente fronzoli. Il Partito democratico è il "nemico" numero uno da sconfiggere alle politiche. E il Cavaliere vuole, appunto, sfidare il segretario piddì sui programmi per permettere agli elettori di scegliere sulla base dei contenuti. Da quando è ritornato in campo, l'ex premier si è infatti speso per far conoscere il piano economico per rilanciare il sistema Italia che è stato fortemente penalizzato da tredici mesi di governo tecnico. "Bisogna fare un dietrofront assoluto rispetto alla politica di austerità del governo dei cosiddetti professori - ha continuato Berlusconi a Studio Aperto - e andare verso una politica nuova per sostenere la crescita e lo sviluppo". Oltre all'eliminazione dell'Imu sulla prima casa, all'azzeramento progressivo dell'Irap e all'annullamento dell'aumento dell'Iva, il Cavaliere ha infatti rilanciato la proposta di detassare le aziende che assumono i giovani per 3-5 anni. Su questi punti vuole mettere in difficoltà Bersani che, oltre a sognare la patrimoniale, ha già messo le mani avanti sulla necessità di una nuova manovra economica e di un "ritocchino" alle aliquote Irpef.

Nel centrosinistra la paura è palpabile. Messi alle strette da Berlusconi, i vertici di via del Nazareno tentennano, prendono tempo e accampano scuse. "Bersani è candidato premier del centrosinistra, Berlusconi è il candidato del centrodestra? Lui o Maroni ce lo facciano sapere". Con questa battuta i vertici piddì provano a sottrarsi dal confronto televisivo temendo di finire "asfaltati" come è successo a Santoro & Co. "Non è Berlusconi a decidere con chi fare i confronti - hanno fatto sapere le stesse fonti - e comunque Bersani farà il confronto tv solo con i candidati premier".

Ovviamente, una scuda bella e buona che dimostra come nel centrosinistra stiano crollando tutte le certezze di vittoria.

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