Politica

Bersani trucca le primarie perché ha paura di perdere

Nemmeno Batman ci avrebbe provato: rubare le primarie. Ma la paura di fare una fine peggiore di quella di Occhetto ha spinto Bersani a un gesto disperato: riscrivere a proprio vantaggio le regole delle primarie per evitare una sconfitta certa contro Renzi. Altro che integrità, superiorità morale, etica della politica. Qui siamo in piena sindrome da Super Santos. Spieghiamo. Molti di voi avranno giocato da ragazzini a calcio nel cortile sotto casa. Ogni tanto capitava il figlio dell'amministratore di condominio che arrivava con un bel pallone rosso a strisce nere e diceva: facciamo (...)

(...) una partita? Siccome un po' si conosceva la sua fama da «mi piace vincere facile» all'inizio tutti titubavano. Poi vinceva la voglia di giocare, magari per vedere chi era davvero il più forte o solo per giocarsi la partita. Nel calcio da cortile le regole sono sempre un po' alla buona, ci si mette d'accordo, cose del tipo: si gioca a una porta sola o con il doppio turno, pardon doppia porta? Quello gioca con me, quello resta fuori. Niente fuorigioco. Regole semplici: vince chi segna di più. E rigore è quando arbitro fischia. Solo che l'arbitro non c'era. In assenza di regole a fare la voce grossa erano quelli della vecchia guardia. C'era quello con i baffetti già a dieci anni e quello che si dava aria da intellettuale, oppure passava il solito professore del «so tutto io». Il risultato è che ogni quarto d'ora si litigava su un fallo di mano o sulla vera natura dei pali della porta. Liti infinite, ma con una regola di fondo. Cerchiamo di non barare. Altrimenti il divertimento finisce e si suda per niente. L'unico che non voleva sentire ragioni era il figlio dell'amministratore di condominio. Quello che aveva portato il Super Santos. Insomma, il padrone del pallone. Di solito quando rischiava di perdere il piccolo prepotente se ne usciva con la frase fatale: il pallone è il mio e le regole le faccio io. E se gli altri protestavano e lo mandavano a quel paese, lui se ne andava con il Super Santos tra le mani lasciando gli altri in cortile. Sudati, incazzati e senza gioco. È quello che Bersani sta combinando a Renzi con i consigli fraudolenti del ragazzino con i baffetti. Comunque andrà a finire la storia delle primarie del Pd una cosa è certa. Il padrone del pallone e la banda dei più grandi stanno togliendo il gioco al piccoletto, solo perché hanno paura di prenderle.

segue a pagina 9

Cesaretti a pagina 9

di Salvatore Tramontano

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