Cronache

Borseggi, smog e città noiose All'estero ci dipingono così

Altro che Belpaese: nelle classifiche su ambiente, economia e vivibilità l'Italia è nelle ultime posizioni. E attira sempre meno gli stranieri

Borseggi, smog e città noiose All'estero ci dipingono così

Non si può certo dire che l'Italia sia mai stata secchiona. Svegli eh, vivaci, poliedrici, persino geniali, ma mai primi della classe. Per dire, il classico studente «bravo ma che non si applica», quello caciarone in fondo alla classe, che alla domanda «hai fatto i compiti?», risponde «sì, quelli di settimana scorsa». E alla fine, le pagelle redatte da testate e centri di studi internazionali restituiscono un quadro desolante, dove nelle classifiche mondiali l'Italia compare assai di rado ai posti che contano.
Come in quella delle città più vivibili al mondo, stilata annualmente dal Centro studi dell'Economist. Chi spadroneggia è agli antipodi: al primo posto, per il terzo anno di fila, c'è Melbourne, con Australia e Nuova Zelanda che in tutto si spartiscono cinque delle dieci città primatiste. Il Canada ne porta a casa tre nella top ten, le altre due sono europee (Vienna e Helsinki). Bisogna scalarne, di posizioni, per arrivare a scrutare la prima bandierina tricolore. Milano e Roma galleggiano sulla linea del cinquantesimo posto, vicine tra di loro e con piccole e insignificanti oscillazioni di anno in anno. I criteri presi in considerazione sono stabilità sociale, ambiente, infrastrutture, educazione e salute: la «vivibilità» tocca ogni aspetto della vita quotidiana e non solo quello salubre delle nostre città.
Dove l'Italia, a onor del vero, veste una maglia nerissima. Torino è ottava tra le città più inquinate al mondo, addirittura è la prima in Europa, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità. All'ombra della Mole si respirano 47 microgrammi/metro cubo all'anno di polveri sottili (nella città più inquinata del mondo, Ludhiana in India, si arriva a 251 microgrammi/metro cubo). L'Agenzia europea dell'ambiente, invece, si è concentrata sull'inquinamento da ozono: nei primi 30 posti, ben 23 città sono italiane. In testa c'è Padova, che nel 2011 (anno dell'ultima rilevazione) ha sforato i limiti per 104 giorni. Ai primi dieci posti ci sono nove città italiane: oltre a Padova figurano Lecco, Pavia, Reggio Emilia, Treviso, Parma, Verona, Varese e Modena. E in quanto a verde e ecologia, l'Italia si conferma colpevole assente: ai City climate leadership award, nessuna città del nostro Paese compare tra le dieci premiate.
Capitolo economia. Di qualche anno fa la ricerca condotta dalla Brookings Institution, che ha classificato le città in base ai risultati economici ottenuti nel 2011, tenendo conto dell'aumento del reddito e dell'occupazione. Dati che sorridono ai Paesi in via di sviluppo, come Cina e Arabia Saudita. L'Italia? Ancora una volta tra le ultime posizioni della fila: Milano è 144esima, Roma 148esima, Firenze 163esima, Bologna 167esima e Napoli 194esima. Non va meglio neppure nello studio di Grosvenor, che stila le città più resilienti, quelle che reagiscono meglio alla crisi economica. Milano se la cava con un magro 33esimo posto, mentre di Roma o altre città della penisola non c'è traccia.
La Capitale la ritroviamo medaglia d'argento in una graduatoria poco meritevole: quella europea dei borseggi, visto che Roma, dove si contano ben 477 scippi al giorno, è seconda solo a Barcellona. E la rivista americana Reader's Digest ci snobba completamente nella classifica delle città più oneste del mondo, in cima alla quale pone Helsinki, seguita da Budapest, Mumbai e New York. Ci snobba nel vero senso della parola: non ci hanno nemmeno provato nel nostro Paese a effettuare l'esperimento, che consisteva nel disseminare le metropoli di portafogli, per verificare in quanti avrebbero avuto la lealtà di restituirli. Sarà per questo che il prestigioso New York Times, nell'elencare 52 luoghi turistici consigliati agli americani, ignora completamente l'Italia, riservando una nomina solamente a Città del Vaticano. Incredibile, considerate le bellezze paesaggistiche e architettoniche del nostro Paese.
Strano ma vero, non siamo poi così attraenti. In quanto a città più «cool», più divertenti, che forniscono maggiori attrattive, il Guardian ne ha individuate 25, mettendoci sul podio Los Angeles, New York e Londra. L'unica italiana in graduatoria, Milano, si salva in calcio d'angolo, prendendosi il ventiquattresimo posto. Il capoluogo lombardo si distingue come capitale della moda e dello shopping, con una forte economia (uno dei pochi posti in Italia, sottolinea l'autorevole quotidiano britannico) e un buon numero di attrazioni. Ma paga un livello di sicurezza insufficiente e la mancanza di «fervore». Si culla sugli allori, o su quello che è rimasto.
Certo, in più di un'occasione si tratta di valutazioni e giudizi opinabili, con i quali poter essere legittimamente in disaccordo. Ma sono pur sempre graduatorie stilate da addetti ai lavori, in cui è riflessa la reputazione del nostro Paese all'estero. E, purtroppo, non facciamo un figurone: per l'Italia, una tirata d'orecchie che fa parecchio male.


I microgrammi/metro cubo all'anno di polveri sottili a Torino, città più inquinata d'Europa per l'Oms


Gli scippi al giorno a Roma (fonte Eures): dopo Barcellona, è la città d'Europa con più borseggi


I metri quadrati di verde urbano per abitante a Milano: nessuna italiana tra le città più «green» al mondo

Tra le città più vivibili al mondo per stabilità sociale, infrastrutture, educazione e salute, Milano è cinquantesima


di Francesco Paolo Giordano


Tra le città più dinamiche economicamente, Roma è solo centoquarantottesima. Milano la precede di quattro posti


Milano occupa la ventiquattresima piazza tra le città più attraenti al mondo, secondo la classifica del «Guardian»


Al trentatreesimo posto tra le città al mondo che hanno reagito meglio alla crisi economica c'è Milano

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