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“Cara Elly, vogliamo che i cittadini abbiano più potere”. Meloni affonda Schlein

Elly Schlein accusa Meloni di voler accentrare il potere in una persona sola al comando ma il premier in poche parole smonta la sua narrazione

“Cara Elly, vogliamo che i cittadini abbiano più potere”. Meloni affonda Schlein

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Botta e risposta a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Il segretario del Partito democratico oggi ha riunito in piazza del Popolo a Roma alcune migliaia di persone ed è tornata a criticare anche la riforma costituzionale che sta portando avanti questo governo, che è basata sul premierato. Con le solite frasi fatte e ben studiate a tavolino per creare l'effetto nella platea, Schlein ha attaccato: "Per coprire la manovra economica che indebolisce il Paese, il governo Meloni lancia un fumogeno, un'arma di distrazione di massa: la riforma costituzionale".

Il segretario del Pd poi rincara: "Giorgia Meloni non vuole governare ma comandare, è una cosa diversa. la destra ha sempre sognato di smantellare la Repubblica parlamentare verso il modello del capo solo al comando, ma la storia di questo Paese ha già dato e non è andata bene". Niente di nuovo dal fronte Schlein, le solite frasi evocative e vuote, orientate solamente a strappare qualche applauso da quel tipo di piazza. Ma la replica del presidente del Consiglio non si è fatta attendere ed è arrivata già nella serata di oggi: "Cara Elly, noi vogliamo semplicemente che siano i cittadini ad avere più potere, dando così maggior forza e stabilità all'Italia. Cioè quello che dovrebbe sostenere ogni sincero 'democratico".

L'interpretazione di Elly Schlein, ovviamente, non poteva che divergere da quella che è la realtà del programma, perché nella sua narrazione la riforma del premierato diventa una sorta di piede di porco col quale la destra vuole scardinare "l'equilibrio tra i poteri dello Stato. Domani con questa riforma sarebbe una persona a decidere del voto del Parlamento. Cambia tutto, smantella la Repubblica parlamentare e toglie prerogative al presidente della Repubblica". Nella sua ricostruzione, in questa riforma, sarebbe "evidente la deriva plebiscitaria".

Ma dal palco di Roma, Schlein ha semplicemente dimostrato ancora una volta quanto la sua sinistra non sia capace di proporre, di avanzare risposte ai problemi, ma solo di criticare e distorcere quando il governo democraticamente eletto dagli italiani ha deciso di votare a settembre 2022.

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