Una casa rifugio per gli uomini vittime delle donne
23 Ottobre 2013 - 08:41Odiati, picchiati, minacciati. Ma ora a Milano anche per i maschi maltrattati dalle mogli c'è un aiuto concreto
Milano - Donne che odiano gli uomini. Che li maltrattano, li violentano, li fanno sentire dei completi falliti a furia di lavaggi del cervello logoranti. Sì, esistono. E sono sempre di più. Li picchiano, li minacciano di portare via i figli e di ridurli sul lastrico come è già capitato a migliaia di padri separati.
Suona un po' come una notizia al contrario, ma sempre più spesso è l'uomo a vestire i panni della vittima, a sentirsi in pericolo e a subire abusi e vessazioni. In base ai dati forniti dalla Procura di Milano, su 1.500 maltrattamenti commessi tra il luglio del 2012 e il luglio 2013 tra Milano e provincia, 180 sono violenze da parte di donne contro uomini. Idem per lo stalking: su 915 casi denunciati, ben 138 vedono come bersaglio un uomo. I numeri certi sull'argomento sono pochi. «Esiste un sottobosco molto fitto - sostiene la neurologa Veronica Cardin, responsabile della onlus Ankyra - e stiamo per avviare un monitoraggio in tutta Italia per capire la portata del fenomeno. È raro che l'uomo denunci una violenza, fisica o morale che sia, ma a quanto pare i casi sono tanti». I volontari dell'associazione si sono resi conto che, anche se un uomo volesse denunciare un maltrattamento, avrebbe serie difficoltà a trovare un interlocutore. Il servizio anti violenza, che risponde al numero 1522, assiste le donne, fornisce ascolto e perfino una stanza dove farle dormire se vogliono scappare dal marito aggressivo. Ma non esiste nulla di tutto ciò se la vittima porta i pantaloni. Per questo il progetto dell'associazione Ankyra (che significa àncora in greco) punta ad assistere anche gli uomini e non solo le donne. «Il nostro sogno - spiegano le volontarie - è quello di poter costruire una casa rifugio e di dare risposte a chi ora non ne ha». Per il momento il gruppo offre sostegno legale e psicologico.
Il caso tipo? Lei perdona un tradimento o uno sgarro, fa quella superiore. Ma poi dà inizio a un massacro psicologico. Che va ben oltre qualche rinfacciamento durante le litigate. E che arriva a levare sicurezza al marito, rendendolo fragile e vulnerabile anche nel lavoro. Finché sfocia nella minaccia delle minacce: «Ti porto via i figli e non li vedrai mai più». È quello il punto in cui tanti uomini crollano e decidono di chiedere aiuto. È capitato poco tempo fa a un manager pakistano, un uomo di affari assunto da un'importante impresa di Milano.