Una casa rifugio per gli uomini vittime delle donne

Odiati, picchiati, minacciati. Ma ora a Milano anche per i maschi maltrattati dalle mogli c'è un aiuto concreto

Una casa rifugio per gli uomini vittime delle donne

Milano - Donne che odiano gli uomini. Che li maltrattano, li violentano, li fanno sentire dei completi falliti a furia di lavaggi del cervello logoranti. Sì, esistono. E sono sempre di più. Li picchiano, li minacciano di portare via i figli e di ridurli sul lastrico come è già capitato a migliaia di padri separati.
Suona un po' come una notizia al contrario, ma sempre più spesso è l'uomo a vestire i panni della vittima, a sentirsi in pericolo e a subire abusi e vessazioni. In base ai dati forniti dalla Procura di Milano, su 1.500 maltrattamenti commessi tra il luglio del 2012 e il luglio 2013 tra Milano e provincia, 180 sono violenze da parte di donne contro uomini. Idem per lo stalking: su 915 casi denunciati, ben 138 vedono come bersaglio un uomo. I numeri certi sull'argomento sono pochi. «Esiste un sottobosco molto fitto - sostiene la neurologa Veronica Cardin, responsabile della onlus Ankyra - e stiamo per avviare un monitoraggio in tutta Italia per capire la portata del fenomeno. È raro che l'uomo denunci una violenza, fisica o morale che sia, ma a quanto pare i casi sono tanti». I volontari dell'associazione si sono resi conto che, anche se un uomo volesse denunciare un maltrattamento, avrebbe serie difficoltà a trovare un interlocutore. Il servizio anti violenza, che risponde al numero 1522, assiste le donne, fornisce ascolto e perfino una stanza dove farle dormire se vogliono scappare dal marito aggressivo. Ma non esiste nulla di tutto ciò se la vittima porta i pantaloni. Per questo il progetto dell'associazione Ankyra (che significa àncora in greco) punta ad assistere anche gli uomini e non solo le donne. «Il nostro sogno - spiegano le volontarie - è quello di poter costruire una casa rifugio e di dare risposte a chi ora non ne ha». Per il momento il gruppo offre sostegno legale e psicologico.
Il caso tipo? Lei perdona un tradimento o uno sgarro, fa quella superiore. Ma poi dà inizio a un massacro psicologico. Che va ben oltre qualche rinfacciamento durante le litigate. E che arriva a levare sicurezza al marito, rendendolo fragile e vulnerabile anche nel lavoro. Finché sfocia nella minaccia delle minacce: «Ti porto via i figli e non li vedrai mai più». È quello il punto in cui tanti uomini crollano e decidono di chiedere aiuto.

È capitato poco tempo fa a un manager pakistano, un uomo di affari assunto da un'importante impresa di Milano. Per anni l'uomo ha subito violenze fisiche da parte della moglie, vessazioni morali, minacce di ogni tipo tra cui il ricatto: «Se dici che ti ho picchiato, chiamo la polizia e mi invento che mi hai violentato».

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