Caso Sallusti

Caso Sallusti, il Cav in campo: "Giustizia negata"

Sallusti ha preferito la cella al sospetto di passare per un favorito. Adesso Berlusconi dà una scossa alla politica: "Assoluta necessità e urgenza di riformare la giustizia"

Il Cavaliere Silvio Berlsuconi
Il Cavaliere Silvio Berlsuconi

L'ordine di cattura spiccato da un giudice, il blitz nella sede del Giornale e l'arresto di Alessandro Sallusti sono i frame di un video spaventoso che getta un'ombra violenta sulla storia del nostro Paese. Da ieri pomeriggio, il direttore è agli arresti domiciliari per un articolo che non ha mai scritto. Mentre la politica, che non è stata in grado di mettere mano a una legge liberticida che mette in galera i giornalisti, tace, Silvio Berlusconi afferma con chiarezza che quella compiuta ai danni di Sallusti è un'ingiustizia: "Da tempo sostengo l’improrogabile necessità della riforma della giustizia a garanzia del più fondamentale diritto di ogni cittadino: la libertà".

"Sono stato condannato con una sentenza a 14 mesi, una sentenza ingiusta e basata su dei falsi", aveva detto Sallusti venerdì scorso, in conferenza stampa. Eppure, nemmeno per un attimo, ha pensato di chiedere la grazia, di accettare scorciatoie, di beneficiare di sconti da casta. Tanto che quei 14 mesi di galera, decisi dal tribunale di Milano, vuole farseli. E lo ha dimostrato rigettando gli arresti domiciliari. "Se ho commesso una colpa grave mettetemi in carcere - ha spiegato il direttore mi rifiuto di essere arruolato nella casta, accettare questo privilegio sarebbe una vergogna". La vera vergogna, in realtà, è una sentenza che è stata trasformata da 5mila euro di multa a una condanna a un anno e due mesi di carcere. Una sentenza vergognosa che lo stesso Berlusconi non ha mancato di criticare pesantemente augurandosi che Sallusti "possa riprendere al più presto il suo impegno di direttore" e che "venga così cancellata agli occhi del mondo questa ulteriore pagina di giustizia negata".

Secondo l'ex presidente del Consiglio, l’incredibile vicenda del direttore del Giornale non fa che riaffermare "l’assoluta necessità e urgenza" di una riforma del sistema giudiziario. "Ora sta al mondo politico - ha incalzato il Cavaliere - trovare al più presto una soluzione adeguata che contemperi l’inalienabile diritto di opinione e di informazione con l’altrettanto inalienabile diritto a non vedere lese la propria privacy e la propria onorabilità". Purtroppo anche nelle parole del ministro della Giustizia Paola Severino, intervistata oggi da Tgcom24, emergone l'immobilismo di un parlamento che, negli ultimi mesi, non è stato in grado di mettere a posto almeno la legge che mette il bavaglio alla libertà di espressione e in galera i giornalisti.

Secondo il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, la condanna di Sallusti dovrebbe far vergognare tutto il Paese: i magistrati per "aver fatto una condanna anche per loro così pericolosa e insidiosa senza riuscire a disinnescare la miccia, ma anzi peggiorando ad ogni nuova mossa le cose", e il parlamento per "non essere riuscito a trovare una soluzione bloccato da opposti estremismi".

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