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Cgil, allarme lavoro: è italiano un terzo dei nuovi disoccupati Ue

Quasi 4,4 milioni di italiani sono toccati dalla "sofferenza disoccupazionale". In cinque anni aumento del 77% di cassintegrati e "scoraggiati". Un nuovo disoccupato europeo su tre è italiano

Cgil, allarme lavoro: è italiano un terzo dei nuovi disoccupati Ue

Quasi 4,4 milioni di persone toccate dalla sofferenza disoccupazionale. Secondo i calcoli della Cgil nel secondo trimestre dell'anno ai 2,7 milioni di disoccupati che erano stati censiti dall'Istat andrebbero aggiunte altri 1.687.000 persone, divise tra cassintegrati e "scoraggiati", ovvero coloro che hanno rinunciato a cercare un lavoro, convinti dell'impossibilità di trovarne uno.

Nel 2007, prima dell'inizio della crisi, l'area del disagio disoccupazionale interessava soltanto 2.475.000 persone. In cinque anni dunque abbiamo assistito a un aumento del 77%.

In Italia, secondo il dato, che viene da uno studio dell'Ires, l'inattività è molto più diffusa che nel resto d'Europa. E proprio questo settore riguarda "una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati". Questo spiega "un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europeo". Interessati da questo fenomeno sono circa "tre milioni di persone".

Dati alla mano, Raffaele Minelli, presidente dell’Ires e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio, accusano: "È evidente che il lavoro è il principale fattore non affrontato dal Governo per uscire dalla crisi".

Italiano un terzo dei nuovi disoccupati Ue

Tra gennaio e luglio del 2012 i disoccupati italiani sono aumentati di 292.000 unità, raggiungendo quota 2.764.000. L'Ue nello stesso periodo ha registrato un aumento di soli 881.000 disoccupati. Il dato lo da ancora la Cgil, basandosi su elaborazioni Istat ed Eurostat. L'aumento dei disoccupati italiani "ha rappresentato un terzo dell'intero incremento complessivo europeo".

Basandosi soltanto sul dato dei disoccupati, senza dunque l'area dell'inattività, l'Italia si trovava "in una situazione di vantaggio rispetto all'Europa", sottolineano Minelli e Fammoni, presidenti di Ires e Fondazione Di Vittorio, ma "questa differenza è ormai superata e come si vede l’aumento dei disoccupati in Italia è ora molto più forte della media europea".

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