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Crisi, Coldiretti: per la prima volta in 20 anni gli italiani stanno dimagrendo

Quasi un italiano su due è in sovrappeso, ma con la crisi si registra per la prima volta una inversione di tendenza: la popolazione dimagrisce

Crisi, Coldiretti: per la prima volta in 20 anni gli italiani stanno dimagrendo

E noi che ci arrovellavamo con Dukan. Lenzuolate di articoli, scaffali pieni di libri e ore di palinsesti tv per capire se l'embargo dei carbodrati facesse veramente bene o no. Invece dai professori ai medici lo spazio è stato brevissimo. La vera dieta è quella di Monti e della crisi. Tirare la cinghia non è più una metafora, ma la cronaca di un gesto che gli italiani, per la prima volta dopo vent'anni, hanno fatto veramente. Non c'è stato bisogno né del dottor Messegue, né degli sgarrupati dietologi di Sette chili in sette giorni, sono bastati dodici mesi di governo tecnico e una crisi economica senza precedenti per far perdere qualche chilo agli italiani.

Coldiretti ha scattato una fotografia alla pancia degli italiani che farà discutere di sicuro, quasi un italiano su due è in sovrappeso (45,8 per cento) con un aumento record del 28 per cento negli ultimi 20 anni, ma con la crisi si registra per la prima volta una inversione di tendenza: la popolazione dimagrisce. Al bando gli allarmismi: non c'è nessuna emergenza. Anzi, il numero delle persone in sovrappeso è ancora un problema. Ma l'arretramento delle pance è un termometro, un campanello d'allarme, una cartina di tornasole che ci racconta di un Paese in difficoltà. Si rinuncia al cinema, al teatro e pure alle vacanze.

La bilancia scende di più al Sud. Nel Mezzogiorno negli ultimi tre anni sono aumentati del 2,2 per cento gli abitanti in peso forma ma sono anche cresciute quasi dell’1 per cento le donne che sono rientrate nella taglia giusta. La bilancia - continua la Coldiretti - conferma dunque i dati sul calo dei consumi alimentari degli italiani, che hanno registrato una riduzione dello 0,6 per cento nel commercio alimentare al dettaglio, che risparmia solo i discount, in aumento dell’1,6 per cento nei primi undici mesi del 2012 secondo l’Istat.

Ma l'impatto della crisi sul menù degli italiani potrebbe avere un effetto maggiore di quello che segna la bilancia. La prima vittima della crisi potrebbe essere la qualità della dieta degli italiani.

Rimangono fuori dal carrello della spesa i
prodotti base della dieta mediterranea come il pesce fresco (-3.4%) o la frutta (-1.9%) secondo i dati Ismea dei primi nove mesi del 2012, mentre si registra un aumento negli acquisti di prodotti low cost spesso di origine incerta e con dubbie caratteristiche salutistiche e nutrizionali.

Insomma, più che la pancia, in pericolo c'è la salute.

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