Cronache

La Curia aiuterà la suora-mamma

La religiosa, ancora ricoverata nell'ospedale di Rieti, non ha voluto incontrare le consorelle

Roma - La curia la protegge, le consorelle sono pronte ad aiutarla, ma lei non vuole incontrare nessuno. Almeno per ora. Ha fatto muro attorno a sé la suora trentaduenne nativa di El Salvador, che mercoledì scorso dopo essere stata ricoverata in ospedale a Rieti con un forte mal di pancia, ha dato alla luce Francesco, giurando di non sapere di essere incinta. Potrebbe uscire anche oggi, se non fosse per il fatto che nel quartiere Campomoro, dove insieme ad altre sei consorelle si occupava dell'assistenza agli anziani, non si parla d'altro. Rimarrà quindi ricoverata al San Camillo De Lellis almeno fino a lunedì. «La donna ha passato la notte tranquilla - ha sottolineato il direttore sanitario Pasquale Carducci -. Tecnicamente passate 72 ore dal parto naturale e se non ci sono problemi, potrebbe lasciare il reparto di ostetricia. Naturalmente ogni decisione spetta ai medici che l'hanno seguita». A Rieti questa nascita è diventata un caso mediatico e tutti si chiedono chi sia il padre del bambino. In molti sostengono che la trentaduenne sia stata vista spesso nei pressi di piazza Cavour, ma questo ora è solo un dettaglio. Il passato è relativo, il futuro invece va tracciato. Ma che cosa accade quando un religioso smarrisce il cammino che aveva intrapreso? «È questione di carità e di accoglienza - spiega monsignor Gianfranco Girotti, ex capo della penitenzieria apostolica del Vaticano -. La vita viene prima di tutto, fa parte del diritto naturale quindi anche se la suora sarà «dimessa» dalla Congregazione alla quale appartiene è verosimile che per un certo periodo di tempo sarà sostenuta dall'istituto a cui apparteneva. Si troverà un modo per aiutare la peccatrice protagonista di un triste episodio mentre si era incamminata in una via di consacrazione». Il portavoce della Curia di Rieti Massimo Casciani fa sapere che questa si è messa a disposizione, ma che al momento l'ordine delle Piccole Discepole di Gesù non ha chiesto aiuto. «So che si occuperanno loro di trovare una prima sistemazione alla consorella quando lascerà l'ospedale con il bambino», dice Casciani. La neo mamma, però, forse per imbarazzo, non vuole per ora contatti con le altre religiose, con le quali ha convissuto 13 anni. «Mi sono recato questa mattina nel reparto, ho benedetto i bambini e ho provato ad incontrarla, ma non vuole vedere nessuno - ha confermato don Cesare Silvi, cappellano dell'ospedale -.

Confermo che sta bene e sta ricevendo grandissima solidarietà dalle altre mamme che si trovano con lei».

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