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"Dev'essere contro a prescindere". Così Crosetto zittisce Bonelli su Zaki

L'esponente di Avs, pur dicendosi contento per la grazia a Zaki, non ha potuto fare a meno di polemizzare: "Regime che si basa sulla violazione dei diritti umani"

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Patrick Zacki ha ottenuto la grazia dal presidente egiziano Al-Sisi e nemmeno questo va bene alla sinistra italiana. Lo dimostra il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli durante il presidio di Amnesty International Italia a Roma, che nonostante sia accaduto quello che lui e tanti altri hanno invocato, ossia la grazia del presidente egiziano, hanno comunque di che lamentarsi. Avrebbero preferito che Patrick Zacki terminasse di scontare la sua pena in carcere per proseguire nelle loro proteste? Impossibile dirlo, ma a Bonelli ha replicato Guido Crosetto con buon senso e sensatezza, mettendo in evidenza tutta l'ipocrisia di questa sinistra.

"Siamo contenti che Patrick Zaki torni libero, possa tornare a Bologna e sposarsi con la sua compagna. La grazia di al-Sisi però è la conferma di un sistema feudale che dispone della vita delle persone e che conferma in maniera drammatica che questo è un regime che si basa sulla violazione dei diritti umani per determinare il controllo sociale sulla popolazione", ha dichiarato Bonelli, che poi ha aggiunto: "Violazione dei diritti umani su cui il governo italiano non fa nulla, anzi continua negli affari con l'Egitto. Noi continuiamo a invocare verità per Giulio Regeni, perché vogliamo vedere gli assassini di Giulio davanti a un tribunale".

Il ministro della Difesa Crosetto ha replicato a Bonelli, che "deve essere sempre contro a prescindere. E quando non trova ragioni, se ne inventa. Solo che in questo caso lo fa dimenticando l'art. 87, comma 11, della Costituzione italiana. Che prevede la grazia". Quindi, il ministro ha aggiunto che la concessione della grazia per Zaki è "una grande vittoria della diplomazia, del lavoro, della serietà, ottenuta non con dichiarazioni ma con impegno". Crosetto ha inoltre sottolineato "il lavoro straordinario" portato avanti dalla premier Meloni, dal ministro degli Esteri Tajani e da tutta la diplomazia italiana: "Per avere risultati occorre individuare le vie migliori e rispettare gli altri Paesi".

Quindi, a margine del convegno MedOr2023 "Italia, Europa, Mediterraneo: per una nuova visione dell'interesse nazionale" organizzato da LeonardoFoundation, ha concluso: "Il Paese ha bisogno come il pane di una strategia condivisa. Voglio un Paese che nel giorno in cui liberano Zaki tutti festeggiano, in cui quando qualcuno vince qualcosa tutti sono contenti. Dobbiamo costruire un campo neutro dove poter parlare di queste cose.

Se lasciamo tutto nelle mani della politichetta non abbiamo futuro".

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