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"Dichiari lo stato di calamità". La "sfida" di Sala al governo sullo smog

Il sindaco di Milano invita Palazzo Chigi e Regione Lombardia a collaborare con il Comune: "Dobbiamo fare di più". Le opposizioni di centrodestra in Consiglio: "Sala potenzi il teleriscaldamento su tutta la città"

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Cinque giorni dopo la polemica con la piattaforma di monitoraggio svizzera IQAIr riguardante i dati sullo smog a Milano, Giuseppe Sala torna sul tema dell'inquinamento nel capoluogo lombardo, ingaggiando una "sfida" nei confronti del governo nazionale: "Mi rivolgo al governo. Se la situazione è così grave perché non è un problema nazionale? Perché non viene decretato lo stato di calamità? Il governo ha forse dichiarato qualcosa a cittadini lombardi e della pianura padana? Che partiti hanno fatto battaglia a Bruxelles? - sono le insinuazioni del sindaco di Milano -. Sia il governo che le nostre rappresentanze devono fare di più". Poi, nei confronti della Regione Lombardia, arriva la frecciata politica: "Mi sembra di sparare sulla croce rossa... noi stiamo facendo delle cose mentre la Regione parla di ecobonus e vive di statistiche, ma non sta rilanciando".

Intervenendo a margine della Conferenza regionale sul Diritto alla Salute organizzata dal gruppo regionale del Pd della Lombardia, Sala traccia la strada sulle modalità con le quali la giunta milanese intende affrontare il problema dell'inquinamento: "Una prossima azione che dovremo cominciare a fare è riprendere la questione delle caldaie a gasolio, oltre ad alcune questioni non ancora affrontate, come gli allevamenti intensivi". Poi l'esortazione al governatore Attilio Fontana: "Il mio punto è lavoriamo tutti insieme: se la Regione Lombardia dice di aver già fatto molto, io dico dobbiamo fare ancora di più".

"Noi - spiega ancora il primo cittadino meneghino - avevamo fatto una delibera anni fa per metterle fuori legge entro il 2023, poi c'è stato un ricorso e il Tar aveva dato ragione ai privati a causa del periodo difficile della pandemia. Però rimane il fatto che la questione dei riscaldamenti è solo una delle questioni. Adesso credo che la riproporremo - aggiunge - anche perché a Milano abbiamo ancora più di mille palazzi che sono a gasolio, tutti privati, e dovremmo trovare le formule per evitare un altro ricorso". Insomma, rimane un tema "da affrontare, ma il Governo e le rappresentanze devono fare anche loro con noi".

A rispondere alle critiche di Sala al centrodestra ci pensano le opposizioni in Consiglio comunale. Per il capogruppo della Lega. Alessandro Verri, "questa giunta non ha fatto abbastanza, Area B e Area C sono solo strumenti per fare cassa. Per esempio, non ha fatto abbastanza sul teleriscaldamento. Quindi chiediamo di lavorare con gli extra dividendi di A2A intervenendo per potenziare la rete su tutta la città". L'omologo di Fratelli d'Italia, Riccardo Truppo, avverte: "Abbiamo rilevato, tramite un'interrogazione, che Milano non è dotata dei mezzi specifici per rimuovere il particolato dalle strade, nonostante una città come Barcellona ne abbia 150.

Quindi chiederemo che Milano si impegni a comprare almeno 50 di questi mezzi e soprattutto, dato che Area B e C sono inutili, chiediamo la deroga totale per categorie come medici e forze dell'ordine".

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