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Le donne erano un pretesto

Una parte del Pd è ancora prigioniero del politicamente corretto o lo usa solo per far fuori l'ennesimo segretario. Le quote rosa erano in realtà un coltello alla schiena di Renzi

Le donne erano un pretesto

L'Italicum resiste alla tentazione rosa. Niente quote. Ma il rischio ora è che per rappresaglia passino le preferenze facendo saltare il banco. Una parte del Pd è ancora prigioniero del politicamente corretto o lo usa solo per far fuori l'ennesimo segretario. Le quote rosa erano in realtà un coltello alla schiena di Renzi. Le preferenze la disperata boccetta di veleno. Eppure la bocciatura del rosa non è stata una scelta maschilista. Le donne sono migliori. Non hanno bisogno di riserve indiane costruite per legge. Non servono, soprattutto in una stagione come questa. Per uscire da questa crisi c'è bisogno di uno sguardo nuovo, di un modo diverso di guardare il mondo, e a destra come a sinistra saranno proprio le donne a dare quel quid in più che manca alla politica italiana. Questo voto è un atto di stima verso le donne. È una scommessa sul loro valore. Ed è più forte delle quote rosa.

Eppure c'è chi continua ad avere paura. Laura Boldrini, presidente della Camera, che domenica su Raitre va da Lucia Annunziata e dice: «Le quote rosa sono un vantaggio per il Paese». Eppure proprio queste due donne sono la dimostrazione che non c'è bisogno di percorsi protetti. Anzi, le quote rosa sminuiscono il loro valore. Tutte e due hanno raggiunto il vertice delle loro carriere. Se dicono che il loro successo è dovuto solo a «quote privilegiate» non rispettano il loro lavoro. Non credono in se stesse. Oppure confessano che stanno lì per grazia ricevuta. La speranza è che se ce l'hanno fatta è per quello che valgono e non per un aiutino o una tutela da Panda, da specie in via d'estinzione. Questo dovrebbe valere per tutte le donne che hanno conquistato con fatica e talento un ruolo di primo piano. Vale, tanto per fare qualche esempio, per il presidente della Rai Anna Maria Tarantola o per tutte le ministre degli ultimi governi. E sono in tanti a pensare che in Italia ci sarebbe bisogno di un leader forte e coraggioso come Margaret Thatcher. Da qualche parte magari sta cercando la sua strada, ma non saranno certo le quote rosa ad aprirle la strada. Forse renderebbero invece il suo cammino più debole, meno autorevole, con il sospetto che è arrivata lì grazie a un privilegio di legge.

Il primo passo è stato fatto. Non contro le donne, ma puntando sulla loro capacità di scommettere sul futuro.

Quelle quote rosa erano solo il segno di una paura, di una rivoluzione a tavolino. Perché accontentarsi del 40 per cento?

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