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di Se c'è un dato evidente, oggi che l'addio del Papa obbliga a guardarla più da vicino, è che la Chiesa cattolica è un corpo vivo, che cresce nei luoghi più impensati, accusa colpi pesanti, e tuttavia reagisce. I numeri non rendono ragione della vitalità, perché è come misurare la salute di una persona soltanto in base ai valori biometrici. Si potrebbe prendere la «temperatura» ecclesiale in base al numero dei battezzati, dei vescovi, delle parrocchie, delle conversioni. Oppure considerare la consistenza delle vocazioni religiose o quanti preti sono stati ordinati nel mondo: anche questi sono valori in crescita, contrariamente a quanto si pensa. Ma è più opportuno partire dalla realtà meno conosciuta: quella dei cattolici perseguitati, anch'essi in aumento. Perché nessuno se la prende con una realtà decadente o moribonda, ma con una vita che pulsa. E le persecuzioni non sono un fatto del passato, ma tragicamente attuali.

I nuovi martiri Secondo i dati del professor Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della libertà religiosa in Italia, nel 2012 nel mondo sono stati uccise 105mila persone per la loro fede cristiana. Uno ogni cinque minuti. «Le aree a rischio - spiega Introvigne - sono quelle dove è forte la presenza del fondamentalismo islamico (Egitto, Algeria, Mali, Nigeria, Somalia) e il Pakistan, i regimi totalitari di stampo comunista come la Cina e la Corea del Nord e le aree dove prevalgono i nazionalismi etnici, come l'India. In questi Paesi andare a messa o semplicemente al catechismo è pericoloso». Non è un caso che in questi Paesi cresca il numero dei battezzati.
Un sesto del pianeta L'Annuario pontificio, che ogni anno fotografa lo stato della Chiesa di Roma, attesta che i cattolici nel mondo sono quasi 1,2 miliardi, all'incirca il 17,5% della popolazione mondiale. Nel 2005 i fedeli erano 1.098 milioni, saliti ai 1.181 milioni del 2010 secondo l'ultimo dato ufficiale contenuto nell'Annuario 2012 presentato lo scorso marzo. È questo il «gregge di Pietro», per dirla con un'espressione della liturgia. Il cattolicesimo è la seconda religione più diffusa al mondo dopo i 1.300 milioni di musulmani. Ma il cristianesimo nel suo complesso resta comunque maggioritario: le cifre della World Christian Encylopedia indicano che ai cattolici vanno aggiunti 342 milioni di protestanti, 79 milioni di anglicani e 215 milioni di cristiani ortodossi. Negli ultimi anni il 17-18 per cento di battezzati rappresenta una quota abbastanza stabile. Quello che invece sta cambiando è la distribuzione dei cattolici sulla terra. La loro presenza cala in certe aree del globo mentre cresce sensibilmente altrove. La diminuzione si avverte nell'America Meridionale (dove i fedeli passano da 28,5 a 28,3%) e soprattutto in Europa: da 24,1 a 23,8%. I cattolici sono viceversa più numerosi in Africa (da 15,1 a 15,5%) e nell'Asia Sud Orientale (da 10,4 a 10,9 per cento).

Cinquemila vescovi La gerarchia della Chiesa nel 2010 contava 5.104 vescovi, i successori degli Apostoli. La maggior parte di loro amministra una diocesi: sono 2.966 le circoscrizioni ecclesiastiche sparse sui cinque continenti, cui si aggiungono le prelature (territoriali e personali), gli ordinariati (come quello militare) e le amministrazioni apostoliche. Gli altri ricoprono incarichi nella Curia vaticana o sono in pensione per aver raggiunto i limiti di età fissati dal diritto canonico: a 75 anni, infatti, i vescovi devono consegnare la lettera di dimissioni al Papa al quale spetta decidere se lasciarli per qualche tempo ancora alla guida della diocesi (come accade sovente) o sostituirli immediatamente. Nel 2009 i vescovi erano 5.065 e anche il loro aumento (0,8%) ha interessato le zone del mondo in cui il cattolicesimo si sta sviluppando. Infatti l'Africa ha avuto 16 nuovi prelati, l'America 15, l'Asia 12. Una lieve flessione si è registrata in Europa e Oceania. I vescovi più autorevoli, cioè i cardinali, sono a oggi 209. Anche per loro vige uno spartiacque d'età: dopo gli 80 anni non si può partecipare al conclave, cioè all'elezione del Papa, mentre il novero degli elettori ha un tetto a 120. Oggi gli elettori sono 118 e 91 gli ultraottantenni; tuttavia il successore di Benedetto XVI sarà scelto da 117 porporati perché l'ucraino Lubomyr Husar compirà 80 anni il prossimo 26 febbraio. E se il conclave si aprirà dopo il 5 marzo, compleanno del cardinale tedesco Walter Kasper, si scenderà a 116. Cardinali e vescovi amministrano la Curia romana. Il dicastero che assiste il Pontefice più da vicino è la Segreteria di stato, cui si aggiungono nove congregazioni, tre tribunali e 12 consigli pontifici.

Sempre piu' preti Dall'inizio del 2000 si è invertita la tendenza al calo delle vocazioni a sacerdote. Nel 2010 erano 412.236 i sacerdoti sparsi per il mondo, di cui 277.009 preti diocesani e 135.227 appartenenti al clero religioso con un aumento complessivo di 1.643 sacerdoti sul 2009. Anche in questo caso c'è più vitalità nelle zone di nuova evangelizzazione, Asia, Africa, Oceania, America. In Europa, invece, oltre 900 tonache in meno. Crescono anche i diaconi permanenti, soprattutto in Nordamerica ed Europa. In Asia e Africa si moltiplicano anche le vocazioni alla vita religiosa, che invece si contraggono in America e restano stazionarie nel Vecchio continente. Anche i seminari accolgono più studenti di teologia destinati a essere ordinati preti. Qui gli squilibri sono profondi tra i Paesi di antica fede cattolica e gli altri: in Europa il calo è in doppia cifra (-10,4%), assai meno accentuato in America (-1,1), mentre l'ondata di giovani che si vogliono consacrare a Cristo è impetuosa in Africa (+14,2%), in Asia (+13) e in Oceania (+12,3).

Un futuro lontano dall'Occidente Nel 2050 i cristiani (tra cattolici, protestanti, anglicani e ortodossi) saranno all'incirca tre miliardi. E il baricentro dei fedeli si sposterà sempre più verso Sud mentre l'Europa sarà segnata da un progressivo declino nei numeri: solo un quinto dei battezzati sarà occidentale. Il quadro è dipinto da Philip Jenkins, docente di storia delle religioni all'università statale della Pennsylvania, che ha consegnato le sue previsioni al libro La terza chiesa. «Presto l'espressione di un “cristiano bianco” comincerebbe a suonare come un curioso ossimoro, leggermente sorprendente, tipo un “buddhista svedese”»: così scrive Jenkins che immagina uno stravolgimento nella geografia religiosa. In un solo Paese occidentale egli prevede una crescita della comunità cristiana: gli Stati Uniti. I numeri maggiori si registreranno in Brasile, Messico, Filippine, Nigeria, Congo.

Le conversioni al cristianesimo nel Sud del pianeta compenseranno la scristianizzazione dell'Occidente.

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