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E lunedì partirà la nuova vita da volontario

Il 28 l'incontro con lo staff. L'ex premier ottimista: "Visitavo gli anziani con mia madre"

E lunedì partirà la nuova vita da volontario

MilanoL'appuntamento telefonico è per domenica sera. Lo staff di Silvio Berlusconi chiamerà la segreteria di don Vincenzo Barbante, il prete che dirige la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, per gli ultimi accordi. E il giorno dopo, lunedì 28 aprile, il Cavaliere farà ufficialmente la conoscenza dei suoi nuovi amici. Non ancora gli ospiti della casa di ricovero, che dovrebbe incontrare per la prima volta solo nel weekend dopo il Primo Maggio. Ma conoscerà don Vincenzo e i suoi collaboratori, e iniziare a ragionare su come mettere a frutto le quattro ore settimanali (ma potrebbero diventare anche di più) in cui il Cavaliere dovrà fare volontariato, in ottemperanza alla sentenza del tribunale di sorveglianza. Fino alla prossima primavera, Berlusconi diventerà una presenza abituale della grande struttura per anziani e malati a ridosso della Tangenziale.

«Non è vero che sono dispiaciuto. Molto volentieri andrò a trovare gli anziani, l'ho sempre fatto tantissime volte soprattutto con mia madre che quasi ogni settimana andava a trovare gli anziani»: così, ieri sera durante la registrazione di Porta a porta, Berlusconi ha risposto alle domande sul suo lavoro «socialmente utile». E d'altronde a chi lo ha incontrato in questi giorni, è apparso chiaro che di tutte le prescrizioni legate all'affidamento quella sul volontariato alla Sacra Famiglia gli pesa meno di tutte: e per adesso sembra anzi affrontare l'impegno con una certa baldanza («Vado lì e prendo in mano la situazione!», si è fatto scappare a mo' di battuta) e con una dose di fatalismo: «Affronto tutte le situazione della vita con uno stato d'animo che deriva dalla mia serenità. Quando so di essere a posto, mi possono fare tutto quello che vogliono ma non mi scompongo».

E mentre già da subito mostra insofferenza verso i vincoli temporali, come il coprifuoco che ieri lo ha costretto a precipitarsi verso Milano dopo la registrazione del programma, in modo da essere ad Arcore per le 23 («Ecco, devo stare lì con l'occhio all'orologio...») si mostra ottimista sulle mezze giornate che dovrà passare a Cesano: «È una grande struttura ho visto le foto dei giardini che sono molto grandi, li ci sarà molto da fare per chi ama la natura come me. Per quanto riguarda gli anziani potrò dialogare con loro di politica e argomenti culturali e storici, ma anche fare cose più umili, non sono spaventato spero di portare conforto morale e non solo».

Il problema vero, sullo sfondo, è quel divieto di esternare contro i giudici che è stato inserito nella sua sentenza di affidamento, e che Berlusconi ieri lambisce come uno scoglio del Giglio: «una sentenza ingiusta» costruita «sotto precise regie». Difficile che basti questo a portare alla revoca dei servizi sociali. Ma sull'intero tema del rispetto delle regole da parte del Cavaliere la magistratura ha i sensori attivati. Già da ieri sera, il rientro a casa del Cavaliere entro le ore 23 è stato monitorato discretamente quanto occhiutamente dai carabinieri.

A Berlusconi verrà risparmiato il rito della visita di controllo notturna che tocca in genere a chi deve passare la notte in casa: i suoi spostamenti da Arcore vengono infatti segnalati in tempo reale al comando provinciale di Monza dei carabinieri per motivi di sicurezza; d'altronde all'entrata di Villa San Martino c'è in pianta stabile una pattuglia dell'Arma, la stazione dei carabinieri è a pochi passi e il comando della polizia stradale è lì davanti.

Ma se appena venisse il dubbio che il Cavaliere è uscito nottetempo, ci sarà chi busserà alla sua porta.

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