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"Un sì alla maternità surrogata". Ecco perché l'Italia è contro il certificato unico di filiazione

Mauro Paladini, docente di diritto privato all'Università Bicocca di Milano, spiega perché il certificato unico di filiazione è un sì indiretto alla maternità surrogata

"Un sì alla maternità surrogata". Ecco perché l'Italia è contro il certificato unico di filiazione

"L'obiettivo di questa proposta è proprio quello di unificare l'accertamento del rapporto di filiazione all'interno dell'Unione Europea. Questo naturalmente determina la necessità di un coordinamento tra legislazioni che hanno invece regole molto diverse proprio sugli aspetti relativi ad esempio alla maternità surrogata". A dirlo è Mauro Paladini, docente di diritto privato all'Università Bicocca di Milano e ha svolto un'audizione in Senato la settimana scorsa proprio sul tema del certificato europeo di filiazione. Certificato che è stato bocciato oggi dalla commissione Politiche europee del Senato, col voto decisivo del centrodestra.

Il certificato europeo di filiazione è un modo per far passare anche in Italia le famiglie arcobaleno e la stepchild adoption?

"Nelle premesse stesse di questa proposta si fa riferimento alla dichiarazione che il presidente della commissione europea Von Der Leyen aveva fatto nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2020 in cui aveva affermato testualmente che chi è genitore in un paese è genitore in tutti i paesi. Nelle stesse premesse della proposta si dice testualmente che l’iniziativa è un'azione chiave nella strategia dell'Unione Europea sui diritti dei minori e per l'eguaglianza LGBTQ. È chiaro, quindi, che c'è questo obiettivo finalizzato anche al riconoscimento della filiazione da parte di coppie omosessuali. Per raggiungere questo obiettivo si propone di riconoscere le decisioni giudiziarie in materia di affiliazione rese in uno Stato membro da parte di tutti i giudici degli altri Stati membri. Si propone ancora di riconoscere gli atti amministrativi emanati da uno Stato membro da parte delle altre autorità con il solo limite dell'ordine pubblico".

Perché non è sufficiente tale limite?

"Questo limite dell'ordine pubblico apparentemente per lo Stato italiano potrebbe essere sufficiente per respingere gli accertamenti di filiazione da maternità surrogata perché effettivamente la nostra Corte di Cassazione a sezioni unite finora nega il riconoscimento automatico dal momento che la filiazione da maternità surrogata in Italia è vietata dalla legge del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Il limite dell'ordine pubblico, però, deve essere violato in modo manifesto affinché il giudice possa negare il riconoscimento e si aggiunge che, in ogni caso, bisognerà rispettare il principio di non discriminazione. Questo riferimento al principio di non discriminazione può risultare in prospettiva molto subdolo perché potrebbe portare anche la nostra giurisprudenza a ritenere di non poter discriminare il minore che sia stato riconosciuto figlio di una coppia omosessuale maschile e in uno Stato membro e anche all'interno dello Stato Italiano. Il riconoscimento può essere negato quando sia contrario ai valori fondamentali del nostro ordinamento e, finora, la Corte di Cassazione, ha ritenuto la maternità surrogata contraria ai principi dell'ordine pubblico".

È per questo motivo che il prefetto di Milano ha bloccato la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali da parte del Comune di Milano?

"Certamente. Poi queste e queste decisioni prese dall'autorità amministrativa, sono sottoposte sono state sottoposte al vaglio dei giudici e sono arrivate fino alla Corte di Cassazione perché, nel momento in cui l'ufficiale dello stato civile, il Comune, nega l'iscrizione di un rapporto di affiliazione da maternità surrogata nella nei registri dello stato civile, è possibile impugnare il provvedimento del sindaco e quindi adire l'autorità giudiziaria. Le vicende, poi, finiscono all'attenzione anche del giudice di legittimità e la Corte di Cassazione, proprio con una sentenza recentissima del dicembre del 2022, ha confermato la contrarietà della maternità surrogata all'ordine pubblico, però ha detto anche che è possibile ricorrere all'adozione in casi particolari e da parte della del genitore cosiddetto intenzionale quando questa adozione risulti conforme all'interesse del minore. La stessa decisione della Corte di Cassazione, quindi, purtroppo, consente di aggirare il divieto di maternità surrogata. È vero che non c'è l'accertamento automatico, ma attraverso l'adozione che si effettua in casi particolari si aggira tale divieto".

Quali sono questi casi particolari?

"In Italia, di regola, l'adozione può essere disposta soltanto per minori che si trovino in stato di abbandono. Oltre a questo caso generale, ci sono dei cosiddetti casi particolari, ossia quelli che riguardano gli orfani di padre e di madre. In quel caso si consente l’adozione da parte degli zii o dei nonni oppure l'adozione da parte del coniuge del genitore, per esempio, cioè il figlio di uno solo e, una volta morto un genitore, l’altro si è risposato. Oltre a questi casi, c'è poi una previsione generale che consente l'adozione in casi particolari, quando vi sia un’impossibilità giuridica di disporre l'affidamento pre-adottivo. La giurisprudenza ha fatto ricorso a questa ipotesi per consentire l'adozione da parte del compagno o dell'unito civile e del padre che abbia ottenuto la filiazione attraverso la maternità surrogata in uno stato estero".

Può farci un esempio?

"Se una coppia va in Canada e si affida alla maternità surrogata per avere un bambino, il compagno che non ha nessun rapporto genetico biologico con il figlio chiede di essere riconosciuto come padre in Canada e lì gli viene riconosciuto il rapporto di affiliazione cosiddetta intenzionale. Una volta tornato in Italia chiede di essere riconosciuto come padre. A quel punto, l’autorità amministrativa, l'ufficiale di stato civile, nega l'iscrizione del genitore intenzionale e fa ricorso al giudice che nega tale riconoscimento perché la maternità surrogata è contraria all'ordine pubblico, ma se hai avuto un rapporto affettivo e prolungato con il bambino, nell'interesse del minore, è consentito che tu sia riconosciuto genitore adottivo".

Cosa cambierebbe con il certificato unico di filiazione?

"Se questa coppia, piuttosto che venire direttamente in Italia va in Spagna e si fa rilasciare questo certificato unico europeo, impone all'autorità amministrativa italiana il riconoscimento del rapporto di filiazione senza nemmeno il limite dell'ordine pubblico. Col certificato unico di affiliazione, quindi, si supera il limite dell'ordine pubblico".

Quali sono le degenerazioni gli effetti negativi che comporterebbe il certificato unico di filiazione?

“L'aspetto negativo e che attraverso il certificato europeo si finisce con il superare definitivamente il divieto di maternità surrogata che è una pratica che offende la dignità delle donne perché consente la mercificazione del corpo umano. È una pratica assolutamente contraria ai valori fondamentali del nostro ordinamento.

Non è possibile che si consenta di acquistare un bambino o che si possa essere riconosciuti i genitori idonei dopo aver commesso un reato che consiste nel nell'acquistare il corpo di una donna affinché generi un figlio”.

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