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Epifani prova a unire il Pd nell'odio anti Cav. Ma Renzi avverte Letta: "Usi le nostre idee"

Democratici verso le primarie dell'8 dicembre: anziché appianare le divisioni, Epifani rilancia la crociata anti Cav. Ma Cuperlo e Renzi attaccano Letta

Epifani prova a unire il Pd nell'odio anti Cav. Ma Renzi avverte Letta: "Usi le nostre idee"

In un Pd falcidiato dalle lotte interne e dalla corsa per la leadership del partito arriva l'ufficializzazione della triade ammessa alle primarie dell'8 dicembre. I nomi sono scontati. I candidati alla segreteria nazionale sono Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati. E, salvo colpi di scena dell'ultimo momento, il sindaco di Firenze è a un passo dall'incoronazione. Ad appianare dissapori sopiti, divergenze taciute e minacce di vendetta tocca al segretario Guglielmo Epifani che ha puntato tutto su un odio atavico e funzionale, quello contro Silvio Berlusconi. "È di là del bene e del male", tuona l'ex Cgil che ha più a cuore l'appuntamento del 27 novembre, quando potrà saldare i conti col Cavaliere, che l'8 dicembre, quando il Pd volterà pagina alla disastrosa era Bersani. "Quel giorno - annuncia - voteremo la sua decadenza da senatore". Ma i candidati alle primarie hanno un altro bersaglio: è il governo delle larghe intese.

La Convenzione nazionale si apre con l’intervento della giovane segretaria dem di Olbia, Angela Corda. Un segno di rispetto per il dramma accaduto in Sardegna. In sala i quattro candidati, compreso Gianni Pittella che non è riuscito ad accedere alla fase finale del congresso. "Il Pd è per molti di noi una conquista. Il senso di una vita politica. La comunità nella quale sentirsi 'a casa'", è il saluto di Enrico Letta, grande assente della giornata che affida a un video messaggio l'appello ad andare a votare. Considerando le primarie "una straordinaria prova di partecipazione", il capo del governo invita la base del partito a trasformare l'appuntamento dell'8 dicembre in "una risposta, alta e vitale, alle tante degenerazioni emerse in questi anni nel rapporto tra politica e società". Quello che, inizialmente, può sembrare come un appello deve essere preso piuttosto come una tirata d'orecchie dopo il desolante siparietto sulle tessere false che nei giorni scorsi ha accompagnato i congressi di circolo. A comunicare i risultati ci pensa Davide Zoggia, responsabile organizzazione del partito, comunicando l'ammissione alle primarie di Renzi, Cuperlo e Civati "sulla base dei risultati delle 7200 riunioni di circolo in Italia e 89 all’estero, cui hanno partecipato 296mila cittadini pari al 55% degli iscritti, con 285mila i voti validi". Con quasi 134mila voti il sindaco di Firenze ha portato a casa il 45,34% delle preferenze. Cuperlo, invece, può contare su un bacino di oltre 116mia voti (39,44%), mentre Civati si è fermato a 27.841 voti pari al 9,43%. Resta, invece, escluso dalle primarie Pittella, che prende solo il 5,8% delle preferenze (17.117 voti) e decide, infine, di aprire a Renzi ("Ora attendo una risposta...").

Prendendo la parola dopo il messaggio di Letta, Epifani cerca di fare la sintesi delle diverse anime del partito. Così, se da una parte promette di fare piazza pulita (una volta per tutte) dell'annoso problema legato ai "signori delle tessere", dall'altra seglie subito un ottimo collante: l'antiberlusconismo. La tirata dell'ex Cgil è tutta dedicata al nemico di sempre. Non una parola sul futuro del Pd, non uno straccio di proposta da portare in parlamento, non una presa di posizione sui brogli che hanno accompagnato tutto il congresso. Così, non solo annuncia con soddisfazione che il Pd si unirà a grillini e vendoliani nel sostenere la decadenza del Cavaliere da senatore, ma condanna anche duramente le parole pronunciate ieri dal leader di Forza Italia. Il collante, però, sembra non tenere più di tanto. E basta che Cuperlo prenda la parola perché riprendano le solite rivalità con Renzi. "Non siamo il volto buono della destra, siamo la sinistra", dice il primo. "Non possiamo essere neppure il volto peggiore della sinistra", gli fa eco il sindaco di Firenze. E ancora: "Se ti proponi di cambiare tutto, nel centrosinistra e nel tuo Paese - insiste Cuperlo - non lo fai come secondo lavoro". Su un punto i due si trovano d'accordo: il governo ha le ore contate.

"Letta usi la nostra lealtà per poter essere efficaci negli investimenti - avverte Renzi - se no le larghe intese diventano solo il passatempo per superare il semestre Ue".

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