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"Fascismo? Così perde per 15 anni". Ora anche Severgnini inchioda la sinistra

Il giornalista boccia il fronte rosso che continua a paventare il pericolo del ritorno del fascismo: "Non mi sembra che ci sia un'emergenza democratica"

"Fascismo? Così perde per 15 anni". Ora anche Severgnini inchioda la sinistra

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Qual è la strategia che la sinistra intende portare avanti per tentare di offrire un'interessante alternativa all'Italia? Il fronte rosso su cosa intende basare la propria strategia di opposizione al governo guidato da Giorgia Meloni? Con l'elezione di Elly Schlein alla guida del Partito democratico c'è chi si sarebbe aspettato un nuovo corso in grado di rilanciare le sorti del Pd, ma il suo approdo al Nazareno non ha fatto altro che spostare la galassia dem su posizioni sempre più radicali. Ovviamente senza abbandonare il copione con tanto di urla, paventando il pericolo del ritorno del fascismo. Un modo di agire ormai noto che, nonostante sia stato bocciato dagli italiani alle urne, continua a essere riproposto.

A inchiodare la sinistra è anche Beppe Severgnini, che ha messo in evidenza quanto una linea del genere possa portare ad altri fallimenti politici nel futuro. Dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022 la sinistra ha incassato una serie di disfatte, eppure ancora oggi non è stato abbandonato quell'atteggiamento che descrive il centrodestra come un pericoloso schieramento di mostri che rischia di mettere a repentaglio la tenuta democratica del nostro Paese.

Il giornalista, intervenuto nel corso dell'ultima puntata di Otto e mezzo su La7, non ha voluto sminuire l'importanza e la sacralità dell'identità antifascista ma, allo stesso tempo, ha sferzato il fronte rosso che insiste su una minaccia che non trova ragioni: "Se la sinistra si concentra su queste cose e diventa il principale motivo di opposizione a questo governo la sinistra perde per i prossimi 15 anni in Italia, non ho dubbi". Una riflessione assolutamente condivisibile, visto che una grande parte di elettori ha ampiamente dimostrato di non credere agli spauracchi lanciati con l'intento di gettare fango sul centrodestra.

Davvero la costruzione di un'alternativa può trovare le proprie fondamenta su argomentazioni del genere? Con quale convinzione si ritiene di potersi affermare in Italia proseguendo nel cacciare dal cilindro il sempre puntuale pericolo autoritario? E pensare che c'è chi vorrebbe favorire la nascita del campo largo puntando sul collante della lotta antifascista. "Non mi sembra che ci sia un'emergenza democratica per adesso", ha affermato Severgnini. Che ha impartito una lezione agli instancabili alfieri rossi che probabilmente non hanno contezza delle tesi che sostengono.

Ci si avvicina alle elezioni europee di giugno e il menù è lo stesso, con Elly Schlein che ha invitato a mobilitarsi per fermare l'onda nera. Il solito disco rotto, la solita mossa per tentare di polarizzare le opinioni e racimolare qualche voto in più.

Un intento che fino a questo momento si è rivelato del tutto fallimentare, ma forse il segretario del Pd preferisce esibirsi nel classico ritornello stonato.

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