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Fondi della Lega, parla l'ex segretaria del gruppo al Senato

Interrogata dai pm, Manuela Privitera parla di un "conto corrente ombra" e bonus per comprare tv e lavatrici. Bricolo: "Solo fango elettorale". Calderoli: "Accuse a orologeria"

Fondi della Lega, parla l'ex segretaria del gruppo al Senato

Manuela Privitera è l'ex segretaria amministrativa del gruppo della Lega Nord al Senato. Fu rimossa dall'incarico quando scoppiò il "caso Belsito". Dalle sue rivelazioni ha contribuito ad arricchire l'indagine della magistratura sull'utilizzo "allegro" dei fondi pubblici da parte del Carroccio. I pm accelerano per chiudere le indagini entro la settimana. Intanto Federico Bricolo (capogruppo a Palazzo Madama) si difende: "Nessuna irregolarità, tutto chiarito con la procura".

La Privitera si racconta a Repubblica: "Lavoro da otto anni al gruppo della Lega al Senato, ma quel che ho visto in questa legislatura, in questi ultimi tre anni in particolare, non ha precedenti". L'ex segretaria parla di un conto corrente ombra e di bonus regalati per comprare elettrodomestici: "Finché è stato in carica il governo Berlusconi i soldi circolavano tutti con bonifico, subito dopo, siamo nel dicembre 2011, il capogruppo Bricolo mi dice che vuole gestire in contanti. Prima non erano mai stati pagati affitti a uncapogruppo o coperte le sue carte di credito, non venivano corrisposte somme extra a singoli senatori".

"A un certo punto, Bricolo convoca il tesoriere Stiffoni e, in mia presenza, annuncia: dobbiamo aprire dei conti paralleli, dobbiamo fare degli accantonamenti - racconta la Privitera -. Con l’avvento di Belsito al posto di Balocchio, nel 2009, non tutti i soldi vengono più girati alla segreteria di via Bellerio a Milano. Vengono trattenuti e gestiti in conti separati".

Ma quanti erano i conti correnti? "Tre. Uno ufficiale, che veniva utilizzato anche per i prelievi di contanti, tutti tracciati. E poi un conto parallelo. Infine un deposito titoli", prosegue Privitera. "Immagino che si volesse celare al Consiglio federale della Lega il reale residuo di cassa a fine anno. Molti di quei soldi, come ho documentato, sono stati utilizzati per fare dei regali". "Nel Natale 2011 Bricolo decide di regalare a ciascun senatore quattro buoni da 500 euro tramite una carta MediaWorld, per evitare di far trapelare che la Lega, in un periodo di crisi, regalava ai propri parlamentari elettrodomestici. Qualcuno si è comprato la lavatrice, altri il televisore".

Gli extra, continua, "venivano corrisposti in contanti. Bricolo tratteneva per sè 2.028 euro, Bodega 778, Mazzatorta 638. Ogni mese. Caduto il governo Berlusconi, il capogruppo mi ha ordinato di assegnare 2mila euro al mese anche a Calderoli. A carico del gruppo è poi passato anche il suo contratto telefonico con la Tim". Privitera racconta poi del suo allontanamento: "Mi hanno rimossa dicendo che dovevano fare dei controlli, poi a maggio mi hanno proposto il raddoppio dello stipendio per scusarsi del disagio. La cosa mi ha spaventata e ho rifiutato. A fine luglio è arrivata la sospensione e poi il licenziamento".

Accuse molto circostanziate quelle della Privitera, che ovviamente dovranno essere verificate. Intanto Roberto Calderoli si difende: "Ogni mia spesa è documentata, queste sono accuse a orologertia". E rilancia: "Se la signora che ci accusa non fosse stata licenziata forse avrebbe visto le fatture e i pagamenti".

"Mi amareggia infinitamente - dice Federico Bricolo - che con questo fango da campagna elettorale, il mio nome venga accostato alla schiera di quanti hanno sperperato e lucrato sui soldi pubblici, approfittando dei loro ruoli di potere. Per quanto mi riguarda, qualsiasi incarico mi sia stato affidato nella mia carriera politica, l’ho svolto con passione ed entusiasmo e fierezza, per dare il mio contributo al partito cui appartengo, e di certo mai realizzando tornaconti personali o perseguendo interessi privati.

Logiche che non mi appartengono e non mi apparterranno mai".

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