Politica

La Fornero torna all'attacco: "Il mio pianto ridicolizzato, perché quello di Bersani no"

Il ministro del Welfare spera nel Monti bis e attacca tutti. Boccia la Cgil: "La Camusso mi ha deluso". Poi bacchetta i giovani: "L'università per tutti è soltanto una illusione"

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero intervistata da Gad Lerner
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero intervistata da Gad Lerner

"Due lacrimucce di Fornero sono state ridicolizzate per un anno mentre quelle di Vendola sono un segno di sensibilità virile per non parlare di quelle di Bersani". Ai microfoni dell'Infedele, il ministro del Welfare Elsa Fornero prova a rispondere alle polemiche che si sono accumulate durante tutta la legislatura tecnica. E lo fa tirando bordate a destra e a manca - forse anche grazie alle dimissioni annunciate sabato sera dal premier Mario Monti.

Ne ha davvero per tutti la Fornero. Per i politici, per i giovani con cui si è scontrata più volte durante la sua permanenza al dicastero del Welfare, per la leader della Cgil Susanna Camusso. "Come cittadina sarei personalmente dispiaciuta se l’Italia dovesse a fare a meno del contributo di Monti", ha spiegato la Fornero nell'intervista. La titolare del Welfare è, infatti, convinta che ci sia un consenso più grande di quanto non trovi rappresentazione nei media: "Non so quali siano le sue intenzioni. Posso capire l’amarezza, devo dire che io considero Mario Monti una persona straordinaria per questo Paese". Non si sbilancia, quindi, su una eventuale candidatura del Professore a Palazzo Chigi mettendo le mani avanti e spiegando che non ha avuto contatti con il presidente del Consiglio negli ultimi giorni. Tuttavia, non ha nascosto che, nel caso in cui ci fosse una lista Monti, sarebbe disposta a voterla.

Della Camusso, invece, la Fornero non ha nascosto la propria delusione. "Nel non voler capire che c’era da parte mia un sincero tentativo di risolvere i problemi - ha fatto notare ieri sera - sono quelli dei lavoratori e delle imprese. Io ho cercato di fare una riforma che guardasse entrambi". Il minsitro del Welfare non ha, quindi nascosto il rimpianto raccontando che l’anno scorso, tra Natale e Capodanno, quando la Camusso andò a trovarla a Torino, parlarono per circa cinque ore. "Stacanoviste entrambe io non gli offrii nemmeno un caffè - ha raccontato a Lerner - abbiamo parlato nel merito delle cose senza interferenze di appartenenza: una il professore, l’altra il sindacalista. Abbiamo parlato del mercato del lavoro. Ci sono tanti che dicono 'bisogna far così o colà' e molti colleghi che rappresentano le cose in maniera troppo semplificata. Il mercato del lavoro è molto difficile". Poi, appunto, la delusione di non aver trovato un accordo comune.

In chiusura, la Fornero si è lasciata andare a un affondo contro i giovani. Non è certo il primo della sua controversa legislatura. Molte volte, infatti, il ministro si è scontrata apertamente, vuoi per le sue posizioni sul "posto fisso" vuoi per la sua riforma sul mercato del lavoro. "Lo so che sarò criticata ma sono contraria all’idea di dare a tutti fintamente un’illusione e di non basarci sui meriti veri, non sulle famiglie di appartenenza ma sulla capacità di impegnarsi", ha detto la Fornero spiegando che le istituzioni devono "ridare dignità a tutto il lavoro". "Non è un caso che abbia voluto al centro della riforma l’apprendistato - ha fatto notare la Fornero - abbiamo ridicolizzato le scuole dove si facevano apprendistato professionale.

Le abbiamo ridicolizzate in nome di falsi miti".

Commenti