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Giorgia valuta il caso Sgarbi. La linea: fuori se ha sbagliato

Decisione rinviata al parere dell'Antitrust chiesto dal ministro Sangiuliano. Il critico: "Più che tranquilllo"

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Resta ancora sospeso il giudizio sul sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Finito sulla graticola mediatica per una presunta incompatibilità tra il suo ruolo istituzionale e alcune consulenze. Fino al passo indietro per il concorso di Miss Italia, per il quale il celebre critico d'arte doveva ricoprire il ruolo di presidente della giuria. Anche Palazzo Chigi si mette alla finestra. L'attendismo della premier, però, è giustificato. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, infatti ha fatto sapere alla Meloni di aver richiesto il parere dell'Antitrust per la possibile incompatibilità tra il ruolo istituzionale del sottosegretario e le sue attività private.

Mossa, questa, che mette al riparo Palazzo Chigi da prendere iniziative impopolari. Giorgia Meloni, infatti, fa sapere di rimettersi volentieri all'opinione autorevole dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. «So che il ministro Gennaro Sangiuliano ha inviato la documentazione all'Antitrust - spiega la stessa Meloni, rispondendo ai cronisti a margine del Consiglio europeo di Bruxelles -, aspettiamo la valutazione». E la conferma della posizione della premier sul caso del sottosegretario arriva da una fonte di governo che all'Adnkrons dice: «Giorgia non ha dubbi: "Se ha sbagliato davvero, Sgarbi è fuori". E lo ha detto anche con un certo sollievo». Dal canto suo, Sgarbi mostra sicurezza. «Mi sento più che tranquillo. Non ci sono accuse. C'è una delazione, una lettera anonima. Ma per fare un'azione contro qualcuno bisogna avere degli elementi». Sgarbi improvvisa una veloce conferenza stampa a margine della presentazione, al Maxxi di Roma, del nuovo film della sorella Elisabetta. E ai cronisti conferma: «Tutto quello che ho fatto, che è il lavoro di critico d'arte, è perfettamente consentito dalla legge Frattini». «Non c'è alcun conflitto - ribadisce il sottosegretario - Sangiuliano ha preso una posizione che poi ha rivisto, valutando quello che deciderà l'Antitrust. Già in passato, però, l'Antitrust ha ribadito che i diritti d'autore e tutto quello che uno fa con la sua creatività e con la libertà di parola sono assolutamente concessi».

Il sottosegretario risponde anche alla presunta accusa, avanzata dal Fatto quotidiano, di evasione fiscale. «Anche l'accusa di evasione fiscale - contesta Sgarbi - è falsa. Ed è stata avanzata soltanto per creare l'idea di una ipotesi criminale». «Ho una rottamazione in atto assolutamente legale. Non sono colpevole di nulla - conclude il critico d'arte -. Faccio il mio lavoro e sono orgoglioso di farlo.

Quella campagna è un'azione criminale basata su una lettera anonima» con un documento preso dal computer del mio collaboratore e per questo ho fatto denuncia alla Polizia Postale».

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