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Il Senato smonta il fango di Report su Gasparri: "Incarico compatibile"

Sì chiude il caso sollevato da Report sull'incompatibilità di Maurizio Gasparri, la giunta delle elezioni del Senato ha approvato la relazione: la carica di senatore è compatibile con la presidenza della società di sicurezza informatica Cyberealm

Il Senato smonta il fango di Report su Gasparri: "Incarico compatibile"

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La Giunta smonta il fango di Report: Gasparri compatibile con il mandato al Senato

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La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato ha smontato le accuse ai danni di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, mosse dal programma Report in onda su Rai 3. L'incarico assunto dal presidente dei senatori azzurri nella società di sicurezza informatica Cyberealm, dove ricopre il ruolo di presidente, infatti, è compatibile con la sua carica istituzionale. Questo, viene spiegato, nonostante "il senatore di FI non lo abbia dichiarato nella documentazione che ogni parlamentare deve produrre sulle sue attività".

La proposta è passata con i voti di tutta la maggioranza e con quelli di Italia viva, nello specifico del senatore Ivan Scalfarotto. Contrarie le opposizioni che avrebbero voluto un'integrazione documentale utile a capire le funzioni della società Cyberealm e di eventuali partecipate. Il caso, quindi, si chiude qui, perché l'esame della giunta non dovrà passare all'esame dell'aula del Senato.

Bagarre da parte dell'opposizione, M5s in testa: "Viene messo nero su bianco il fatto che un senatore della Repubblica possa contemporaneamente fare il lobbista per una società privata. Siamo di fronte a un precedente pericolosissimo per le nostre istituzioni e per l'assetto della democrazia. La maggioranza ha preferito salvare un suo componente piuttosto che il prestigio e l'onorabilità dell'istituzione Senato". Così ha dichiarato Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato del M5s. Quindi, ha aggiunto: "La nostra battaglia non si ferma certo qui".

Ketty Damante, sempre per M5s, invece, accusa Gasparri di star "utilizzando una tecnica intimidatoria inaccettabile denunciando la stampa che si occupa di lui nonchè i colleghi Maiorino e Licheri. Anche di questo gli chiederemo conto quando la questione giungerà in Aula".

Il Partito democratico, invece, ha affermato di aver votato contro "non ritenendo di avere sufficienti elementi per una adeguata valutazione".

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