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"È giustizia sociale". Salvini replica alla sinistra sul piano salva casa

Il vicepremier torna a difendere il pacchetto messo a punto dal Mit e già contestato (a scatola chiusa) dalla sinistra. "Non c'è nessun condono generalizzato. Ultime limature, poi lo presenteremo"

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I fatti contano più delle parole, questo è vero. Ma anche l'utilizzo dei termini ha un suo effetto nella descrizione della realtà. Così, a più riprese, Matteo Salvini ha smontato la narrazione di sinistra che (a scatola chiusa) già aveva bollato il piano salva casa del ministero delle Infrastrutture come un "condono". Per il vicepremier, diversamente, quello messo a punto è in vece "un atto di giustizia sociale" ormai pronto a prendere consistenza. "Ancora qualche giorno di limatura, poi lo presenteremo a tutta la squadra di governo e lo porteremo in Parlamento", ha assicurato il leader della Lega, intenzionato a rilanciare il mercato immobiliare con un provvedimento che interverrà sulla regolarizzazione di "piccole difformità" interne alle abitazioni di moltissimi italiani.

"Non c'è nessun condono generalizzato, chi ha costruito ville in aree protette o pericolose non ha nessuna scusa. Ma poiché le piccole irregolarità all'interno delle mura domestiche bloccano milioni di famiglie italiane, intasando migliaia di Comuni, tutto ciò va sanato", ha ripetuto oggi Salvini, parlando coi cronisti al suo arrivo al museo ferroviario di Pietrarsa (Napoli). Per il vicepremier il pacchetto messo a punto avrà un effetto benefico: "Il cittadino paga, il Comune incassa, il mercato torna a correre, l'obiettivo è anche far scendere i prezzi degli immobili in vendita e degli affitti".

Criticato dalla sinistra, già nei giorni scorsi il vicepremier aveva sgomberato il campo dalle polemiche e rivendicato la bontà delle norme elaborate dal Mit. Oggi, poi, ha rimarcato come il piano sia frutto di uno studio tutt'altro che improvvisato o di stampo propagandistico, come invece avevano accusato le opposizione. "Ci stiamo lavorando da mesi con ingegneri, architetti, notai, agenti immobiliari, le coop, i sindacati, i proprietari di case, Confedilizia, i Comuni. Siamo agli ultimi confronti, agli ultimi consigli, quando il testo sarà completo lo condivideremo con gli alleati e anche con le opposizioni", ha sottolineato Salvini.

Così, la "pace edilizia" punterà a dare una nuova spinta a un settore già messo in difficoltà dal periodo pandemico e dalla burocrazia, sommata anche alle più recenti e controverse direttive Ue sulla casa. Alla domanda sul perché finora non ci fosse stato un confronto sugli alleati sul tema, Salvini ha frenato ogni polemica: "Non posso condividere impressioni o slide, appena il percorso durato mesi sarà ultimato lo condivideremo. Entro pochi giorni sarà definito in bozza. Ho raccolto tantissimo entusiasmo e sostegno anche da amministratori locali del Pd, mi risulta che solo al Comune di Roma giacciano 170mila pratiche di sanatoria, alcune da 40 anni.

L'obiettivo deve essere semplificare la vita ai cittadini", ha concluso.

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