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"Illogico parlare di privacy violata". La lezione di Nordio sul giudice Apostolico

Il ministro della Giustizia affronta per la prima volta il caso politico scoppiato questa settimana a seguito della diffusione del video della magistrata alla manifestazione a Catania nel 2018 contro Salvini

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"You can, but you may not. Puoi, ma non devi". Dopo più di una settimana da quando sono state scoperte le simpatie politiche della giudice Iolanda Apostolico e il suo disprezzo sui social nei confronti del ministro Salvini, a parlare pubblicamente per la prima volta sulla vicenda Carlo Nordio. Il video della magistrata autrice della sentenza che annullato un provvedimento contro tre migranti tunisini che la ritrae a una manifestazione del 2018 al porto di Catania contro il leader della Lega ha profondamente messo in imbarazzo chi amministra la giustizia in nome del popolo italiano. Il ministro della Giustizia esprime così la propria opinione in un'intervista a Libero: "I limiti di un magistrato sono ormai fissati da varie pronunce della Giurisprudenza, ma soprattutto dalla deontologia e dal buon senso. Più manifesta le sue idee politiche, più vulnera la presunzione di imparzialità". In ogni caso, annuncia, partiranno "subito" gli accertamenti sul caso che già qualche giorno fa aveva definito "doverosi". Verifiche che per ora, come si apprende in ambienti di via Arenula, sono funzionali a rispondere alle interrogazioni parlamentari annunciate dal centrodestra, che continua a chiedere a Nordio di inviare degli ispettori al tribunale di Catania.

Nordio: "Bisogna prescindere dalle convinzioni politiche"

Nordio respinge al mittente tutte le polemiche relativa alla modalità di diffusione del filmato, così come non condivide le accuse di dossieraggio arrivate dalle opposizioni e rivolte al Governo guidato da Giorgia Meloni: "Non intendo commentare quel filmato. Ma in linea generale, un filmato di un evento pubblico non è mai un dossieraggio. Può provenire da chiunque, anche da un giornalista. Con questo criterio tutti i documentari di eventi, sarebbero dossieraggi". Secondo l'ex procuratore di Venezia "che un magistrato abbia convinzioni politiche è ovvio: la sua stessa cultura non può non avergli fatto maturare delle idee in materia. Il suo dovere - puntualizza il titolare della Giustizia - è fare il massimo sforzo per prescindere dalle stesse quando indaga o giudica personaggi politici". Il tutto mentre, in serata, arriva la notizia che il giudice Rosario Maria Annibale Cupri non ha convalidato sei provvedimenti di trattenimento, tutti emessi dal questore di Ragusa, e ha disposto l'immediato rilascio dei cittadini tunisini trattenuti. Le motivazioni ricalcano quelle dell'Apostolico.

Un altro tema che viene posto a Carlo Nordio riguarda la presunta violazione della privacy della giudice Apostolico: sia per quanto riguarda la sua presenza alla manifestazione al porto di Catania sia per quanto riguarda i suoi like e condivisioni sui social contro Salvini: "Se tu partecipi a una manifestazione pubblica, non puoi dire di esser stato spiato nella tua vita privata". Ma non solo: "Chi ci scrive le proprie opinioni lo fa proprio perché intende divulgarle. È esattamente il contrario della riservatezza da tutelare. Se poi le cancella, magari per una vereconda riflessione tardiva, non per questo ne elimina la sussistenza: ciò che è fatto è fatto". Il Guardasigilli aggiunge inoltre "che sarebbe anche un tentativo ingenuo e maldestro, perché oggi tutto si conserva e tutto si può ricostruire. E anche qui mi dolgo che questa sensibilità pelosa si affievolisca quando invece vengono divulgate conversazioni intime che invece dovrebbero restare segrete". Nel frattempo Fratelli d'Italia, con Nello Musumeci, allarga il tiro su altri magistrati politicizzati che opererebbero a Catania e chiede l'intervento del Csm. "La giudice Apostolico non è la sola a fare politica", accusa il ministro della Protezione Civile e delle politiche del mare a margine della convention di FdI a Brucoli. E ai giornalisti che gli chiedono a chi si riferisca, replica sibillino che "è un giudice che fa servizio a Catania e non è il solo".

La riforma della giustizia

Infine, un aggiornamento sulla riforma della giustizia, che sta seguendo "il cronoprogramma inviato a suo tempo alla presidente del Consiglio. La prima parte, sull'abolizione dell’abuso di ufficio, la custodia cautelare, la segretezza delle indagini e altro, è già all'esame del Parlamento", dopo di che si andrà avanti sulle "intercettazioni, dove ho presentato un disegno di legge limitatamente alla tutela del terzo, il lavoro prosegue in sintonia con l'eccellente lavoro della Presidente Bongiorno e della sua commissione. Quella sarà davvero una riforma radicale, in senso garantista". A chi gli chiede se si vedrà mai la separazione delle carriere tra pm e giudici, Nordio risponde: "È nel programma di governo, e quindi è un impegno verso gli elettori.

Ma per essere realmente efficace richiede una revisione costituzionale".

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