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Inchiesta sul complotto contro Berlusconi

Si indaga sulla congiura contro Berlusconi. Ora De Benedetti, Monti e Napolitano devono spiegare

Inchiesta sul complotto contro Berlusconi

È il fantasma che inquieta la democrazia italiana. Chi ha fatto cadere Berlusconi e perché? Non è una domanda da chi vede intrighi ovunque. È un dubbio che resta lì, irrisolto, dopo che Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro di Obama, ha svelato il piano per buttare giù l'uomo di Arcore da Palazzo Chigi. Non con il voto, ma con pressioni internazionali, con lo spread e con una delegittimazione costante, meticolosa, programmata. Non è una cosa da poco. È svendere il proprio Paese e declassare gli italiani a sudditi. Non cittadini, non elettori, ma un popolo senza diritto di voto. Senza scelta.

Su questa storia la procura di Roma ha aperto un'inchiesta. È, dopo la denuncia dell'onorevole Michaela Biancofiore, un atto dovuto. Ma è una questione fondamentale. La speranza adesso è che il caso appena aperto non sia già chiuso. Che non ci sia un finale già scritto. Che non ci sia la replica del caso Montecarlo. Anche allora l'inchiesta partì per una denuncia, ma nessuno aveva voglia di indagare davvero. Fini era intoccabile. Era il pupillo del Quirinale. Era l'anti Berlusconi e quindi da tutelare come un santino. L'azione penale in Italia qualche volta è obbligatoria, lo svolgimento è sempre a piacere. Qui indaghi, lì no. Qui acceleri, lì rallenti. Qui accendi tutti i riflettori, lì chiudi un occhio e mezzo. Qui metti in piazza metri di intercettazioni, lì c'è il segreto d'ufficio. Vediamo questa volta cosa succede.

Alla Procura la Biancofiore chiede anzitutto l'identificazione dei funzionari europei citati dall'ex ministro americano. Non solo. Spera di fare chiarezza sui protagonisti italiani. Geithner ha confermato i sospetti, ma i nomi dei congiurati li fa Alan Friedman nel suo libro Ammazziamo il gattopardo.

Chi sono? Napolitano, Prodi, Monti, De Benedetti. Per conoscere la verità sarebbe opportuno e utile ascoltarli. Il «complotto» ha cambiato il destino dell'Italia. Il «complotto» è lo strumento che ha portato Monti, con tanto di vitalizio, e i suoi tecnici al governo. Ha aperto la stagione della «reggenza» quirinalizia. Ci ha regalato Enrico Letta e la sua caduta a colpi di «stai sereno». È da lì, dal complotto, che viene anche Renzi. Per questo è giusto fare chiarezza. Non solo per Berlusconi, ma soprattutto per il Paese.

Per rispettare quella strana cosa che ancora chiamano democrazia.

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