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Superbonus, Meloni: "Misura pesa come un macigno". Si tratta sulla proroga

I relatori della manovra stanno lavorando a un emendamento per un Sal straordinario al 31 dicembre. Il ministero dell'Economia precisa: "no" a qualsiasi ipotesi di proroga

Superbonus, Meloni: "Misura che pesa come un macigno". Si tratta sulla proroga

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L'annuncio dei relatori, poi lo stop del Mef: si tratta sul Superbonus

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Nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo il premier Giorgia Meloni lo mette subito ben in chiaro. "L'Italia eredita il Superbonus" che, ci tiene a sottolinearlo, è un "macigno sui conti", ma "si presenta con le carte in regola". Sul tavolo è allo studio una novità sulla misura, che potrebbe essere oggetto di una modifica rispetto all'orientamento precedentemente stabilito. Nel frattempo si continua a trattare per un'eventuale proroga, con Forza Italia in pressing per un intervento che bilanci da una parte l'esigenza di cittadini e imprese e dall'altra i conti dello Stato.

Due le opzioni in campo: una sullo stato di avanzamento dei lavori straordinario e una sulla proroga della misura a tempo. Stando a quanto appreso dall'Ansa, fonti di governo fanno sapere che gli emendamenti alla Legge di Bilancio saranno presentati entro questa sera ma che al momento nulla è previsto sul 110%. Che merita dunque ulteriori riflessioni. In serata si è registrata la netta presa di posizione di Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia: "La manovra è seria, frutto di una politica di bilancio seria. Quindi niente proroga del Superbonus".

Superbonus, Sal straordinario o proroga?

La manovra si appresta a percorrere il sentiero stretto dei tempi e prendono forma gli ultimi ritocchi al testo. Sullo sfondo la sinistra non rinuncia alle solite polemiche: le opposizioni hanno abbandonato i lavori della Commissione Bilancio denunciando l'assenza di una cornice definita all'interno di cui effettuare i ragionamenti del caso per quanto riguarda gli emendamenti. Ma l'esecutivo da tempo ha messo le cose in chiaro: i tempi verranno rispettati per scongiurare l'esercizio provvisorio.

I relatori della Legge di Bilancio stanno lavorando a un possibile emendamento incentrato sullo stato di avanzamento lavori. Nei fatti si potrebbe trattare di un Sal straordinario al 31 dicembre, con la consegna dei documenti entro i primi dieci giorni di gennaio nell'ambito dei lavori eseguito entro il 31 dicembre 2023. Guido Quintino Liris di Fratelli d'Italia, uno dei relatori della manovra, ha posto l'attenzione sul fatto che si tratterebbe di un intervento "non oneroso".

Una mossa che nelle intenzioni si pone l'obiettivo di essere utile nell'ottica del completamento dei lavori. In sostanza potrebbe essere fissata la possibilità di arrivare ai primi 10 giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione in modo da salvaguardare l'agevolazione sui lavori fatti entro fine anno. Comunque in una nota il ministero dell'Economia e delle Finanze ha specificato che viene esclusa e smentita qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus che in queste ore è stata pubblicata da alcuni organi di stampa. A tal proposito Dario Damiani, senatore di Forza Italia e relatore della manovra, ha fatto sapere che nel ventaglio delle opzioni rientrano diverse versioni di emendamento: "Se il governo dice che non ci sono risorse da poter mettere certamente dovremo andare su una forma che non sia onerosa. Noi non facciamo un'azione contro, ma in accordo con il governo e la maggioranza. Il governo deve essere d'accordo, se non è d'accordo non si può fare".

Dal suo canto Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha fatto notare che il tema va affrontato "con molta, molta accortezza" dando priorità a "riflessioni molto accurate" considerando la voragine per i conti dello Stato. "Stiamo ancora discutendo", ha aggiunto. Parole che per Damiani confermano come sulla questione "si può riflettere" e su cui si registra "un'apertura". Paolo Barelli - presidente dei deputati di Forza Italia - ha annotato che è fondamentale perseguire "duramente quelli che hanno abusato del Superbonus e che, addirittura, hanno messo in atto vere e proprie truffe ai danni dello Stato", prevedendo allo stesso tempo di aiutare "con una proroga quei cittadini onesti e quelle aziende corrette che oggi si trovano in difficoltà".

Si tratta sul 110%

Un parere positivo all'ipotetica introduzione di un Sal straordinario è arrivato da Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, secondo cui si tratterebbe di una proposta corretta in grado non solo di salvaguardare i condomini ma anche di non comportare ulteriori costi e oneri ai danni dello Stato. "Grazie a Forza Italia, da sempre in prima linea per tutelare chi ha investito, è al vaglio una proroga di due mesi per i lavori nei condomini: in questo modo, come chiediamo da tempo, potranno concludere i lavori già avviati – e certificati – e godere del Superbonus per l’anno 2023", ha spiegato la parlamentare azzurra. Il Movimento 5 Stelle potrebbe votare a favore dell'emendamento dei relatori.

Il testo, se confermato, potrebbe consentire un'uscita controllata e normale dal "delirio Superbonus" aprendo così le porte a una nuova stagione per il settore delle costruzioni. Una soluzione potrebbe essere appunto quella di far rientrare i lavori condominiali pagati nel 2023 all'interno di un Sal straordinario. Ovviamente con il requisito messo nero su bianco dal Mef, che non sembra essere disposto a ripensamenti: se ci saranno interventi non dovranno costituire elementi per un rinvio.

Il percorso della manovra

Per le opposizioni la manovra rischia di arrivare a Capodanno, mentre per il governo non ci sono segnali preoccupanti: l'approdo al Senato dovrebbe avvenire tra il 18 e il 20 dicembre. In giornata l'esecutivo dovrebbe depositare altri emendamenti; in una fase successiva vi sarà l'avvio della discussione approfondita in Commissione. Da parte del centrodestra c'è l'assoluta determinazione nell'approvare la Legge di Bilancio nei tempi previsti dalla legge.

Tra le altre cose si sta lavorando per il rientro dei cervelli in fuga, con un regime agevolato per i lavoratori che torneranno in Italia a partire dall'1 gennaio 2024 e che sceglieranno di spostare nel nostro Paese la propria residenza.

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