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L'appello di Berlusconi: "Al voto anche se disgustati"

Poi l'ex premier attacca la sinistra: "Ci sarà da sorridere quando le componenti cattoliche si troveranno a dovere fare i conti con il programma del Pd e della Sel , con più tasse, la patrimoniale, con l’aumento dell’Iva, con i matrimoni gay"

L'appello di Berlusconi: "Al voto anche se disgustati"

Il Cavaliere torna all'attacco della procura di Milano. "Io sono stato mandato a casa nel ’94 con vulnus di democrazia, con avviso di garanzia della procura di Milano perchè accusato di corruzione e sono stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Adesso la procura di Milano tenta la stessa cosa", lo ha dichiarato Silvio Berlusconi in un'intervista rilasciata ad Euronews. "Sono stato esaminato ai raggi X in 19 anni, due milioni di pagine dalla magistratura e sono risultato assolutamente estraneo a qualsiasi reato - ha proseguito il Cavaliere -. Sono il primo contribuente italiano, ho versato 9 miliardi di euro come imposte nelle casse dello Stato hanno tentato di attaccarmi: ho sempre vinto io".

Berlusconi racconta anche il retroscena di una delle decisioni più discusse del suo ultimo mandato: "Io quella notte volevo dare le dimissioni per l’ingerenza internazionale", racconta a proposito della notte in cui iniziarono i bombardamenti in Libia. "La Francia - ha spiegato - ha fatto qualcosa per i suoi interessi. Sarkozy quando è andato in Libia e ha visto che c'erano non so quanti cartelloni che mostravano me e Gheddafi in atteggiamento di grande e affettuosa amicizia, tornò a casa e disse ai suoi che l’Italia si stava prendendo tutto il petrolio e il gas libico. Così fece bombardare la colonna che Gheddafi aveva mandato verso Bengasi e fece intervenire anche gli altri Paesi. Io volevo dare le dimissioni quella notte perchè ci fu una intromissione indebita della comunità internazionale dentro i problemi di un singolo Stato". Un racconto che riporta al centro della discussione la scena europea e le sue infleunze sulla politica nazionale: "Sono diventato scomodo quando per difendere gli interessi del mio Paese sono stato un pò attaccato in Europa, dove non mi sento assolutamente isolato". Poi punta il dito contro la stampa italiana e l'effetto che induce, a cascata, sui giornali internazionali: "I media europei sono prevalentemente schierati a sinistra e c’è una catena di colleganza con i media italiani che sono prevalentemente schierati a sinistra. C’è una catena con ’Repubblicà, che è un giornale schierato a sinistra in Italia, che coltiva tutte queste amicizie. C’è un circuito preciso con cui si chiede aiuto e ci si passa una notizia che poi viene ripresa come il parere di un quotidiano straniero".

Poi rispedisce al mittente anche le accuse sul conflitto d'interessi: "Quanto alla credenza in Europa che abbia usato le mie televisioni per fare politica, devo smentire totalmente. Le mie televisioni non fanno politica e non c’è una sola trasmissione delle mie televisioni che è andata contro la sinistra".

Il Cavaliere fa anche un appello affinché gli elettori, il 24 e 25 febbraio, non disertino l'appuntamento elettorale: "Dovete andare a votare anche se adesso siete disgustati e lontani dalla politica per tutto lo spettacolo che la politica ha dato di sè con i mestieranti che hanno approfittato di questo loro mestiere per portarsi a casa addirittura soldi degli italiani". "Dovete pensare - ha aggiunto il Cavaliere ai micorfoni dell'emittente trentina Rttr - che se voi non votate e quindi state lontani dalla politica è la politica che si interesserà di voi."

In cima all'agenda del Pdl le riforme costituzionali: "Bisogna cambiare la Costituzione e dare al presidente del consiglio la possibilità di nominare di cambiare e rimuovere i ministri", ha continuato il Cav. "Occorre dare al premier la possibilità di agire in proprio sul decreto di legge e di inviare un ddl a una sola Camera, dimezzata almeno nel numero dei suoi rappresentanti e che abbia un limite temporale di 90-120 giorni per approvarla o meno". Secondo l’ex premier, occorre inoltre "cambiare il sistema della elezione dei membri della corte costituzionale e anche dare ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente il capo dello Stato".

Berlusconi non risparmia nemmeno una bordata alla coalizione di centrosinistra: "Ci sarà da sorridere quando le componenti cattoliche si troveranno a dovere fare i conti con il programma del Pd e della Sel , con più tasse, la patrimoniale, con l’aumento dell’Iva, con i matrimoni gay".

Il fondatore del Pdl ha poi descritto quello di Mario Monti come "il peggior governo nei confronti delle autonomie".

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