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Riforme, Renzi contro Letta: "Dieci mesi buttati"

Il segretario alla direzione del partito: "Vi chiedo di rivederci lunedì". Sul governo: "Finora dieci mesi di fallimenti". Letta: "Non sono d'accordo". Sabato l'incontro con Berlusconi. La minoranza Pd: "Non lo incontri". Approvata la relazione di Renzi: 150 sì, nessun contrario, ma 35 astensioni (tutti dell'area di Cuperlo)

Riforme, Renzi contro Letta: "Dieci mesi buttati"

Quello che doveva essere il momento della verità per Matteo Renzi si è rivelato il momento del rinvio. "Vorrei chiedervi di rivederci lunedì sulla legge elettorale". Il segretario democratico che avrebbe dovuto spiegare la sua idea in tema di legge elettorale, ha deciso di prendere tempo. Davanti alla direzione del suo partito, priva del premier Enrico Letta, il sindaco di Firenze temporeggia e spiega che "andremo a Parma a parlare di legge elettorale con Bersani". Nel frattempo, all'interno del Pd c'è un fronte comune sul doppio turno per dare un contributo a trovare una sintesi sulla legge elettorale. Circa 50 parlamentari del Pd ritengono che "la soluzione di un modello proporzionale con premio di maggioranza al raggiungimento della soglia del 40% e eventuale turno di ballottaggio con l’espressione inoltre della preferenza diretta di genere da parte degli elettori possa costituire la base di partenza che possa trovare più adesione all’interno sia del partito che di tutto il Parlamento e rappresentare un modello che possa davvero garantire la governabilità e il doveroso riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni democratiche".

A complicare l'operato di Renzi c'è la minoranza del partito (che fa capo a Bersani e a Cuperlo) che ha già affilato le armi e ha intimato a Renzi di non incontrare Silvio Berlusconi per discutere del modello spagnolo. "Nessun incontro al Nazareno con il pregiudicato", ha tuonato Alfredo D'Attorre, uomo di Pier Luigi Bersani. Per il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, "un conto è ragionare con Forza Italia, in quanto partito politico, un conto è una riabilitazione del tutto gratuita di Berlusconi". Silvio Berlusconi e Matteo Renzi dovrebbero incontrarsi sabato, nel tardo pomeriggio a Roma, per tentare l’accordo definitivo sulla legge elettorale. Il condizionale è d’obbligo, ma, almeno sul versante fiorentino, serpeggia la certezza che l’incontro ci sarà. E non nel capoluogo toscano, come anche si era pensato. Il segretario del Pd ha confermato gli appuntamenti istituzionali che lo attendono per sabato mattina a Firenze. Poi dovrebbe dirigersi per Roma. L’incontro con il leader di Forza Italia non si terrà né a palazzo Grazioli o alla sede di Fi né al Nazerano, ma in un luogo "neutro". La polemica sul fatto che "Renzi parli con Forza Italia mi pare surreale. Cerchiamo fino all’ultimo giorno di discutere: è chiaro che si parla con tutti ovunque", così Renzi ha risposto alle critiche della minoranza del suo partito.

"Ora ci giochiamo la faccia. In questi mesi abbiamo assistito a una serie di fallimenti, non abbiamo fatto la legge elettorale in 10 mesi, è saltata la revisione costituzionale via art. 138, abbondano ministri e scarseggiano i risultati. Siamo pieni di ministri delle Riforme, seminari interessantissimi, risultati zero o quasi. Ed è un incoraggiamento", ha dichiarato Renzi. Che poi ha aggiunto: "Il governo Letta deve andare avanti, ma non può chiedere al Pd di tacere sui temi. Sulle singole iniziative noi ci facciamo sentire, il conto lo porteranno a noi, eh! Questo governo deve andare avanti, ma dire che deve andare avanti è l’esatto contrario di dire che deve stare fermo." Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha commentato così l'intervento del segretario democratico: "Sono d’accordo con Renzi sulla necessità di un nuovo inizio dell’azione di governo. Mi sono impegnato in questa direzione e conto di arrivare ad un risultato positivo a breve. Ovviamente ho un giudizio diverso sui nove mesi di lavoro in uno dei tempi più complessi e travagliati della nostra storia recente che questo governo ha dietro le spalle.

Sono fiducioso in un risultato positivo dell’iniziativa opportuna e coraggiosa che Renzi ha assunto sulla legge elettorale". Alla fine la relazione di Renzi è stata approvata all'unanimità, ma ci sono state 35 astensioni che sono arrivate dall’area Cuperlo.

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