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L'ideologia buonista che frena la sicurezza

La stessa ideologia che ha spinto il Pd a difendere l'accoglienza senza limiti lo induce a chiudere gli occhi sulla dilagante insicurezza

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Neppure quattro mesi fa la segretaria del Pd Elly Schlein denunciava l'attitudine della destra «a trattare il fenomeno dell'immigrazione in maniera emergenziale» e lanciava una crociata contro quel raddoppio dei Cpr (Centri Permanenza e Rimpatrio) considerato indispensabile dal governo per rimandare a casa gli immigrati irregolari macchiatisi di ripetuti reati.

Il brutale assassinio della 61enne Iris Setti in un parco di Rovereto - ennesimo episodio della serie di gravi violenze messe a segno da immigrati fuori controllo - dimostra, una volta di più, come le politiche della sinistra siano inficiate da una cieca e pericolosa ideologia. La stessa ideologia che ha spinto il Pd a difendere l'accoglienza senza limiti lo induce a chiudere gli occhi sulla dilagante insicurezza generata dalla mancata integrazione delle migliaia di migranti parcheggiati dai suoi governi nelle zone grigie delle nostre città. Zone dove stupri, violenze e rapine si susseguono alla luce del sole in un clima di conclamata impunità. Prendiamo il delitto di Rovereto. I precedenti dell'assassino fanno ben capire come solo il ricorso a quelle misure emergenziali promesse ieri dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi - ma invise all'opposizione dem - possa restituire sicurezza alle nostre città. Il 21 agosto di un anno fa l'omicida, già conosciuto alle Forze dell'ordine, aveva seminato il panico nel centro cittadino aggredendo i passanti e danneggiando oltre alle auto parcheggiate, anche quella dei carabinieri intervenuti per arrestarlo. Tutto ciò non era bastato a garantirgli una prolungata detenzione.

In breve era tornato a mescolarsi a una nebulosa criminale ormai così ampia da impedire l'azione repressiva delle forze di sicurezza. Proprio per questo il ministro dell'Interno Piantedosi ritiene indispensabile un decreto sicurezza contenente misure in grado di «rafforzare tutti gli strumenti a disposizione delle Forze dell'ordine per contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza». Oltre all'indispensabile moltiplicazione delle forze di polizia le misure dovranno prevedere norme capaci di impedire il veloce ritorno in libertà di chi delinque e provvedimenti in grado di moltiplicare gli spazi detentivi. Ma l'emergenza anti-criminalità deve necessariamente essere accompagnata da quel raddoppio dei Cpr indispensabili a garantire un rapido ritorno ai Paesi d'origine dei migranti abituatisi a delinquere.

Altrimenti forze di sicurezza, tribunali e carceri continueranno a rivelarsi inadeguati a contenere il clima d'insicurezza generato da quella percentuale di migranti che ha fatto del crimine un modello di vita.

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