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L'ultima follia di Timmermans: se non concordi con lui odi l'ambiente

Il vicecommissario Ue rilascia un'intervista in cui attacca il centrodestra europeo colpevole di non aver votato la Legge per il ripristino della natura: "destre contro l'ambiente"

L'ultima follia di Timmermans: se non sei d'accordo con lui odi l'ambiente

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L'ultima follia di Timmermans: se non sei d'accordo con lui odi l'ambiente

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Non è un mistero che l'ambiente rappresenterà uno dei temi centrali alle prossime elezioni europee ed è già entrata nel vivo la campagna elettorale. Il vicepresidente della Commissione europea, l'olandese Frans Timmermans, ha rilasciato un'intervista dal titolo emblematico Destre contro l'ambiente che testimonia la retorica che verrà utilizzata nei prossimi mesi contro il centrodestra europeo. L'assunto è tanto semplice quanto sconcertante: se non sei d'accordo con tutte le misure del Green Deal e con le euro follie di Bruxelles, allora diventi "contro l'ambiente". Si tratta di un modus operandi che verrà utilizzato per tutta la campagna elettorale con il tentativo di dipingere i partiti conservatori, identitari e popolari come non attenti alle tematiche ambientali.

Timmermans se la prende in particolare con il Ppe colpevole di aver votato contro la Legge per il ripristino della natura in Commissione Ambiente che verrà votata mercoledì all'Europarlamento. Se dovesse mancare la maggioranza anche al Parlamento Europeo verrebbe meno uno dei cardini del Green Deal con il rischio che non si approvi la legge in questa legislatura come ha ammesso lo stesso Timmermans: "Perderemmo almeno un anno perché dopo il voto non ci sarà più tempo per riprendere il discorso". Il vicepresidente della Commissione Ue ha poi aggiunto che una mancata approvazione della Legge per il ripristino della natura "sarebbe una sconfitta per tutta la Commissione". Timmermans ha invitato il Ppe a trovare una mediazione affermando: "Devo battermi per una proposta della Commissione essenziale per mantenere l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. Dobbiamo mettere in grado la 'natura' di aiutarci. Quello che mi dà pena e che trovo molto difficile da capire è la linea del centrodestra, che non capisce che la crisi climatica e della biodiversità è più importante delle differenze politiche". Non pago è passato all'attacco sostenendo che "se il Ppe pensa di governare in futuro con l’estrema destra pur di stare al governo, si ricordino che i partiti radicali vogliono fermare il progetto europeo. Con la destra radicale non si risolvono i problemi". Uno strano modo per cercare un accordo anche perché il commissario olandese ha insistito: "Se il Ppe pensa di governare in futuro con l’estrema destra pur di stare al governo, si ricordino che i partiti radicali vogliono fermare il progetto europeo. Con la destra radicale non si risolvono i problemi".

Le parole di Timmermans testimoniano un nervosismo crescente in seno alla Commissione Ue, il rischio di non riuscire ad approvare entro la fine della legislatura le misure principali del Green Deal e la possibilità tutt’altro che remota di una nuova maggioranza europea, portano ad alzare i toni.

Eppure la possibilità di rivedere dopo le elezioni l’impianto del Green Deal diventa sempre più concreta e Timmermans ne è consapevole.

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