Politica

La magistratura rompe il silenzio elettorale: inchiesta sulle firme per Maroni

Indagato per falso, il consigliere provinciale Giuliano Beretta assicura: "Nessuna irregolarità". Nel mirino 900 firme a sostegno della lista "Maroni Presidente"

Roberto Maroni, candidato del centrodestra alla Regione Lombardia
Roberto Maroni, candidato del centrodestra alla Regione Lombardia

La magistratura entra a gamba tesa sul voto degli italiani. E rompe il silenzio elettorale gettando nuove accuse contro la Lega Nord che i sondaggi degli ultimi giorni davano in vantaggio sulla sinistra. Con l’accusa di aver falsamente autenticato circa 900 firme raccolte nella circoscrizione Monza e Brianza a sostegno della lista "Maroni Presidente", il consigliere provinciale del Carroccio Giuliano Beretta è stato indagato per falso dalla procura di Monza. "Per la Lista Maroni solo firme vere, verissime, di donne e uomini che hanno sottoscritto la lista Maroni e voteranno per Maroni presidente", ha assicurato il
segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini.

L’inchiesta è stata avviata dal pm Franca Macchia in seguito alla denuncia presentata qualche settimana fa dai Radicali. Gli atti, con l’esito degli accertamenti, sono già stati trasmessi all’ufficio centrale elettorale presso la Corte d’Appello di Milano. Le indagini hanno riguardato circa 1.200 firme raccolte nella circoscrizione brianzola e sono emerse irregolarità per quanto riguarda le procedure di autentificazione dell’80% delle sottoscrizioni. Da quanto si è saputo da fonti vicine agli inquirenti, il pm non solo ha interrogato Beretta ma ha anche sentito a campione, come testimoni, un gruppo di elettori. Alcuni di questi avrebbero raccontato di aver firmato un foglio fatto "girare" in famiglia. Nel loro esposto, infatti, i Radicali avevano chiesto di indagare sulla sospetta raccolta delle 1.200 firme avvenuta in poco tempo, quattro o cinque giorni. "La procura ha aperto un’indagine a seguito di un esposto - ha spiegato Beretta - si tratta di un atto dovuto, ma confermo che non c’è stata alcuna irregolarità e che tutte le firme sono autentiche in quanto tutte queste firme sono state raccolte, verificate e autenticate da me".

Salvini ha duramente condannato i violenti attacchi delle ultime ore tesi a screditare il Carroccio: "Mettono tristezza tutti gli insulti, le calunnie e il fango di queste settimane contro la Lega e i colpi di coda per evitare una vittoria del centrodestra in Lombardia, ormai sempre più vicina".

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