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Il mea culpa di Grillo: un errore andare in tv

Il leader del M5S: "La tv ci ha tolto voti perché ha omologato i nostri parlamentari alla Bonafè o alla Picierno"

Il mea culpa di Grillo:  un errore andare in tv

"È stato un errore andare in tv". Il mea culpa di Beppe Grillo è scritto nel suo blog in un post dal titolo "Leggende metropolitane". Il leader del Movimento 5 Stelle prova ancora una volta a smontare gli articoli e le analisi di coloro che lui definisce "pennivendoli" e minimizza i problemi interni al M5S. Dall'alleanza con il liberista Farage a quella non raggiunta con i Verdi passando per l'ultimo streaming tra pentastellati e Matteo Renzi e la partecipazione al salotto di Porta a Porta: la realtà è che la strategia politica e comunicativa del M5S nell'ultimo periodo ha perso un po' la rotta. Se ne è accorta evidentemente anche l'ex comico, che scrive: "Il M5S ha perso le elezioni perché non è andato più spesso in televisione. FALSO. La televisione ci ha tolto voti perché ha omologato i nostri parlamentari alla Bonafè o alla Picierno. La televisione non ha memoria, non consente di approfondire, è il contrario della strategia comunicativa del M5S. È stato un errore andarci che non sarà più ripetuto".

Per il resto però secondo il co-fondatore del Movimento va tutto bene: "Il M5S è spaccato, diviso. FALSO. Nel frattempo però si è spaccato il Pdl, VERO, si è liquefatta Scelta Civica, ormai Sciolta Civica, VERO, e si sta liquefacendo Sel, VERO. L'unico gruppo politico che non si è diviso, spaccato è il M5S. Il M5S è violento, nazista, fascista, di ultra destra. FALSO. Non si può attribuire un solo episodio di violenza a persone del M5S. La propaganda di Berlusconi e di Renzi è servita a spaventare i cosiddetti voti moderati. Mentre loro gridavano "Al lupo" rubavano a man bassa all'EXPO e al MOSE. Il M5S non ha voluto l'alleanza con i Verdi. FALSO: I verdi hanno rifiutato un incontro richiesto formalmemte dal M5S per discutere della formazione di un gruppo. Il M5S non si farà mettere nell'angolo.

Non è di destra, né di sinistra, è un movimento post ideologico".

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