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Napoli, sit-in contro Monti Disabile tenta di darsi fuoco

Prima dell'arrivo del premier, un disabile ha tentato di darsi fuoco. Fermato in tempo dalla polizia. All'origine del gesto un mancato rimborso da parte dell'Asl

Napoli, sit-in contro Monti Disabile tenta di darsi fuoco

Ci è mancato poco a far salire il bilancio dei suicidi dovuti alla crisi economica. Soltanto l'immediato intervento degli agenti ha evitato un’altra tragedia della disperazione in piazza Plebiscito a Napoli.

Un disabile ha tentato di darsi fuoco davanti la Prefettura di Napoli, pochi minuti prima che arrivasse il presidente del Consiglio Mario Monti per la presentazione del progetto di riqualificazione di Pompei.

L’uomo, di circa 50 anni, ha estratto da uno zaino una bottiglia di plastica piena di benzina e nella mano aveva un accendigas da cucina. Per fortuna, un funzionario di polizia si è accorto del gesto dell'uomo e ha impedito che si desse fuoco.

Scoppiato a piangere, l’uomo ha spiegato ai poliziotti che alla base del gesto disperato c'era la richiesta di un rimborso di oltre mille euro da parte della Asl. "Non voglio chiedere la carità, voglio solo vivere dignitosamente", ha detto ai poliziotti in lacrime.

Insomma, l'arrivo di Monti nella città partenopea non è stato dei migliori. La crisi economica e le tasse continuano a soffocare i cittadini, soprattutto al Sud.

Oltre al tentativo di suicidio, ci sono state altre forme di protesta. Un rappresentante della rete Insurgencia si è arrampicato su un traliccio in piazza del Plebiscito e ha esposto uno striscione sul quale si legge "Dovete darci il denaro e poi ne riparliamo". Nella vicina piazza Trieste e Trento ci sono una serie di presidi di precari, disoccupati, studenti e centri sociali.

Nel Meridione "manca la massa critica, il subbuglio innovativo che spinga la classe dirigente e cambiare e i cittadini a chiedere non soluzioni privilegiate", ha dichiarato il premier, spiegando che "la situazione economica del sud è seria e patisce la crisi generale dell’economia e la fase recessiva del nostro paese e non solo del nostro paese e lo fa in maniera accentuata".

Monti ha poi sottolineato che il meridione sconta una "minore capacità della scuola di compensare l'effetto del divario sociale, una peggiore qualità della formazione e dei sistemi pubblici per l'impiego, una peggiore qualità dei servizi ferroviari, una peggiore assistenza agli anziani" e una peggiore qualità dei servizi per le imprese.

 

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