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"Noi in piazza no". Un'altra tegola per la Schlein

Diversi "no" alla mobilitazione di piazza lanciata dalla leader dem. Calenda si sfila: "Non ci sarò". Conte chiude la porta: "Nessuna alleanza"

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Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Dopo giorni di fuoco, sul fronte del Partito democratico, conditi dalle profezie maliziose dell’ex segretario Nicola Zingaretti e dal trasloco di trenta dirigenti dem liguri, il partito di Elly Schlein continua a perseverare nelle solite politiche massimaliste. Inseguire il Movimento 5stelle, al fine di creare una grande ammucchiata rossa anti-Meloni, sembra essere il chiodo fisso di Schlein e soci. Dalle opposizioni, però, la porta rimane chiusa. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte, ha ribadito più volte che di “alleanze strutturali”, almeno fino alle elezioni europee, non se ne parla. Il numero uno di Azione Carlo Calenda, addirittura, dice “no” alla mobilitazione di piazza lanciata dalla leader dem.

Il no di Giuseppe Conte è perentorio. Dalla festa del Fatto Quotidiano il leader 5stelle è stato chiaro.“Un’alleanza strutturale con il Pd – ha spiegato Conte – non ci può essere perché non ha senso. Nessun dubbio, nessun ripensamento, nessun appello alla convergenza politica. Niente di niente. E nelle ultime ore è arrivata un’altra, l’ennesima, porta in faccia: il no di Carlo Calenda. Alla mobilitazione nazionale, convocata da Schlein in persona, il numero uno di Azione non ci sarà. “Non sarò nella piazza del Partito democratico”, ha fatto sapere dopo il vertice telefonico di ieri mattina con Schlein. Dem da una parte, azionisti dall’altra. L’incontro tra i due partiti, che si terrà oggi pomeriggio alle, ha un solo tema sul tavolo: un nuovo “patto sulla sanità” sulla falsa riga del “metodo salario minimo”.

Nessuna alleanza politica in vista. La grande ammucchiata rossa, il sogno nel cassetto della nuova pasionaria dem, rimane, almeno per ora, l’ennesima utopia politica. Ma dal Partito democratico fanno fatica ad accettarlo. Dai leader della minoranza, fino ai fedelissimi di Elly, la maggioranza degli esponenti dem continua a spingere il nuovo corso dem verso un campo largo ormai tramontato. Francesco Boccia, senatore dem e grande sostenitore di Schlein, continua a non avere dubbi: “Ormai – spiega a Repubblica – è chiaro anche ai bambini che per sconfiggere la destra si può fare solo l’alleanza con il Pd”. Tutti dentro. Le enormi differenze politiche tra le varie anime dell’opposizione non sono minimamente considerate.

Dello stesso avviso, seppur da posizioni interne diverse, Stefano Bonaccini.“Ho registrato il forte apprezzamento arrivato da tutta la platea – dice il governatore emiliano al Corriere della Sera – quando mi sono appellato all’unità delle opposizioni per mandare a casa il prima possibile questo governo”. La mano tesa di Bonaccini fa il paio con il progetto di Marco Furfaro, numero due del partito. “M5S e gli altri – annuncia il braccio destro di Schlein su La Stampa – vengano con noi. Sono invitati tutti coloro che condividono la battaglia che vogliamo fare rispetto alle scelte della prossima legge di bilancio”.

La piazza convocata da Elly Schlein a Roma, verosimilmente per fine ottobre, è l’ultimo azzardo di un percorso politico ponderato.

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