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Il solito odio della sinistra: Rosy Bindi contro il lutto nazionale. "Inopportuno"

Mentre il Paese piange la scomparsa di Silvio Berlusconi, i dem criticano la scelta del lutto nazionale. Il costituzionalista: "Non mi sembra tema su cui polemizzare"

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Domani, mercoledì 14 giugno, alle 15 si celebreranno nel Duomo di Milano i funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Per quel giorno, la presidenza del Consiglio dei ministri ha indetto anche il lutto nazionale. Un unicum nella storia di questo Paese, così come unico è stato Silvio Berlusconi. Il governo ha la facoltà di indire il lutto nazionale e l'ha fatto per onorare un uomo che, volenti o nolenti, ha cambiato il volto dell'Italia negli ultimi cinquant'anni, prima come imprenditore visionario che come politico.

Nemmeno in questi giorni di dolore, di cordoglio e di ricordo, la sinistra più radicale riesce ad ammettere l'apporto positivo di Silvio Berlusconi a questo Paese e così ecco che da Rosy Bindi, sparita da tempo dai radar della politica attiva, arriva la critica per la scelta del governo di concedere il lutto nazionale. "I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna", ha detto l'ex ministro ed esponente del Partito democratico in diretta con Un giorno da pecora, su Radio 1. Dello stesso avviso un altro esponente del Pd, il microbiologo Andrea Crisanti, oggi senatore: "Non posso non esprimere la mia ferma contrarietà ai funerali di Stato, che ritengo inopportuni, così come al lutto nazionale per il nostro ex presidente del Consiglio". Il virologo salito alla ribalta col Covid evidentemente non sa che i funerali di Stato sono previsti e dovuti a chiunque abbia ricoperto un'alta carica, tanto più a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio che ha trascorso il maggior numero di anni a palazzo Chigi nella storia della Repubblica italiana.

A smontare Bindi, Crisanti e tutti gli altri nomi secondari della sinistra che hanno criticato la scelta del governo di indire il lutto nazionale nel giorno del funerale ci sono le parole di Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, che all'Adnkronos ridimensiona la polemica dei dem: "Non c'è giurisprudenza di riferimento. Sono decisioni politico-amministrative. Non starei ad enfatizzare troppo. Si tratta della morte di un ex premier per molti anni, discusso come possono essere molti. Non mi sembra tema su cui polemizzare". Quindi, Mirabelli aggiunge: "I funerali di Stato sono previsti normalmente dal protocollo, oltre a questo c'è il lutto nazionale, altra modalità di riconoscimento in questo caso collegato alla funzione a lungo esercitata da Berlusconi.

Anche se il giudizio sulla persona e l'attività politica svolta può essere il più vario".

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