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Il nuovo delirio di Grillo: "Giornalisti, dovete pentirvi Poi noi vi perdoneremo"

L'ex comico tuona contro i giornalisti: "Persino i mafiosi hanno avuto il pentitismo, giornalisti fate outing"

Il nuovo delirio di Grillo: "Giornalisti, dovete pentirvi Poi noi vi perdoneremo"

Il rapporto tra Beppe Grillo e i giornalisti è patologico. Lo è sempre stato, a dire il vero. Non li amava quando faceva il comico e ha iniziato a detestarli da quando ha indosssato le vesti del guru politico. Il capo ha sempre ragione e non deve essere criticato. Se le critiche arrivano dai suoi parlamentari li mette facilmente alla porta. Quando a muovere domande scomode sono i giornalisti sguinzaglia i suoi squadristi del web. Ha iniziato in tempi non sospetti, correva l'anno 2008, e il M5S era ancora di là da venire, quando Grillo diede vita alla prima lista di proscrizione per giornalisti. La chiamò, con il suo solito stile sobrio, Sputtaniamoli. Il motto era chiarificatore: "Diffamarne uno per educarne cento". Ecco, nei cinque anni successivi, si è impegnato assiduamente in questa missione pedagogica. Un climax ascendente. Sempre più rabbia, sempre più insulti. Il successo politico ha fatto da detonatore all'insofferenza dell'ex comico genovese nei confronti delle redazioni e dei giornalisti che le popolano. Proprio nelle ultime settimane ha lanciato una lotta senza quartiere a Quinta colonna e a tutti i suoi giornalisti, che ha insultato e sputtanato su tutti i social media del Movimento 5 Stelle. Oggi arriva il "misericordioso" appello: "Pentitevi, vi perdoneremo anche se siete fuori tempo massimo da un pezzo". "L’Italia è 69sima nel mondo per libertà di informazione, preceduta da Paesi africani o asiatici che trattiamo con sufficienza, ma che sono in grado di darci lezioni di democrazia. La responsabilità di questa situazione gravissima che impedisce ai cittadini di accedere alla verità e quindi di decidere, giudicare, partecipare alla vita del Paese è delle Sette Sorelle". Le Sette Sorella, nella metafora grillesca, sarebbero le sette principali televisioni italiane, tutte impegnate - sempre secondo il leader genovese - in una crociata per diffamare i grillini. "Nessuno può affermare il contrario, nessun responsabile di rete, nessun conduttore, nessun giornalista. Non tutti però sono uguali, qualcuno vive questa situazione come un fardello, un prezzo da pagare. Mi appello a questi giornalisti. Pentitevi. Avrete un programma di protezione e sarete inseriti in una "white list", celebrati come Giornalisti della Terza Repubblica. Sono necessari un Buscetta, un Contorno, un Mutolo, un Mannoia dell’informazione. Vespa, Floris, Formigli, Berlinguer e tutti gli altri dentro quella scatola, avete un’occasione per riscattarvi, non perdetela". Poi si mette a parafrasare il celebre discorso di William Wallace in Braveheart: "Agonizzanti in un letto, fra molti anni da oggi, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni della vostra vita a partire da adesso, per avere un’altra occasione, soltanto un’altra occasione per dimostrare la vostra dignità? Voi siete delle pedine, forse inconsapevoli, di una dittatura che non usa le pallottole, ma la denigrazione, la diffamazione, per la distruzione mediatica dell’avversario". Insomma, il messaggio è chiaro: i giornalisti si devono pentire. Tutti in ginocchio, al cospetto del leader a Cinque Stelle.

Ecco la democrazia che piace a Grillo.

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