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La sinistra ora polemizza pure sull'ironia della Meloni

L'ironica reazione della Meloni alla Camera finisce sul Wall Street Journal e la sinistra s'inventa una polemica sulla credibilità italiana. Stranamente, invece, tace quando le testate internazionali apprezzano la presidente del Consiglio

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"Non mi guardi con uno sguardo inquietante". La reazione sbigottita e sorpresa di Giorgia Meloni alle parole pronunciate ieri in Aula da Angelo Bonelli ha suscitato scalpore. A modo suo, ha fatto notizia. L'immagine della premier italiana, che ironicamente si era coperta il volto per non turbare la suscettibilità del deputato, è finita difatti sulla prima pagina del Wall Street Journal. Accompagnata dalla relativa citazione bonelliana a quattro colonne. Si sa: quando i giornali sono a corto di notizie, uno scatto simile è manna dal cielo. Tuttavia, invece di cogliere l'aspetto estemporaneo e più leggero della cosa, la sinistra nostrana ha preso tutto tremendamente sul serio e ha colto la palla al balzo per l'ennesima polemica pretestuosa.

"Meloni accusa l'opposizione di parlare male all'estero dell'Italia mentre, dice, lei fa il possibile e l'impossibile per tutelare l'Italia. Le svelo un segretario: l'immagine internazionale dell'Italia migliorerebbe se lei evitasse di usare il parlamento per le sue pagliacciate", ha scritto al deputata dem Lia Quartapelle sui social, rilanciando proprio l'apertura del Wall Street Journal. Così, quella foto curiosa si è trasformata - secondo l'improbabile narrazione progressista - in un grave smacco per l'Italia. Come se la credibilità internazionale del Paese si basasse su quello e non sulla gestione dei dossier più delicati della politica estera.

Analogo l'affondo del senatore pentastellato Marco Croatti: "Quando finisci sulla prima pagina del Wall Street Journal ma non esattamente per i tuoi grandi successi in economia". Che poi, a proposito di credibilità internazionale, i grillini non sembrano esattamente i più titolati a dispensare lezioni: in molti ricordano ancora l'imbarazzante fuorionda in cui Giuseppe Conte tentava di spiegare ad Angela Merkel le posizioni del governo giallo-verde. Peraltro, i progressisti hanno usato l'argomentazione della stampa estera solo in questo caso ma - stranamente - non avevano fiatato quando le grandi testate internazionali incoronavano Giorgia Meloni come "la più concreta d'Europa", capace di "smentire gli scettici" e di conquistare (giustappunto) una propria "credibilità internazionale".

Quella che attacca la Meloni sulla fotografia ironica alla Camera ci sembra, per certi aspetti, una sinistra molto simile a quella che accusava Silvio Berlusconi di fare brutte figure all'estero, peraltro proprio negli anni in cui il Cavaliere tesseva relazioni internazionali mai state così solide e cordiali nella storia repubblicana. In ogni caso, la leader di Fratelli d'Italia non sembra essersi curata delle critiche da sinistra: nelle scorse ore, infatti, ha postato sui social proprio gli scatti "rubati" in Aula, accompagnandoli con una replica ben affilata rivolta ai detrattori.

"Noto lo scalpore di diversi esponenti dell’opposizione perché alle parole del leader dei Verdi Bonelli rivoltemi in Aula, 'non mi guardi con sguardo inquietante', ho risposto coprendomi ironicamente il volto per non destare ansietà al collega.

Non so cosa intendesse con 'sguardo inquietante', ma mi scuso con il collega e con chiunque altro possa eventualmente sentirsi intimorito", ha scritto Meloni, già al centro di un'altra assura polemica rispetto al termine "ragazzi" da lei usato come intercalare durante un intervento a Montecitorio.

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