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Il pandoro-gate, il mea culpa, l'attacco fuori luogo: il (brutto) reality show di casa Ferragnez

La sanzione alla Ferragni, le polemiche social e lo scivolone di Fedez: il pandoro-gate è un reality che ci saremmo volentieri risparmiati

Il pandoro-gate, la multa, gli attacchi sguaiati: il (brutto) reality show di casa Ferragnez

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Il pandoro-gate, la multa, gli attacchi sguaiati: il (brutto) reality show di casa Ferragnez

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Inizia tutto con una multa, salatissima. Circa un milione e mezzo di euro. Pratica commerciale scorretta, questa l'accusa dell'Antitrust. L'affare è quello del pandoro-gate. Un milione lo dovranno sborsare le società di Chiara Ferragni, il restante ammontare della sanzione sarà invece saldata dalla Balocco. Poco o tanto che sia per le tasche degli interessati, che non hanno battuto ciglio sulla somma (per noi comuni mortali esorbitante!) da pagare, lo scandalo ha presto travalicato i confini della decisione dell'authority ed è finito, come sempre quando ci sono in campo i Ferragnez, nella più classica rissa da social.

Quanto deve essere costato (questo sì!) alla Ferragni il dover ammettere che nello spot per promuovere il pandoro "Pink Christmas" c'era qualcosa di scorretto, che la donazione non era affatto collegata al numero dei dolci venduti ma soprattutto che qualcuno, in quella campagna pubblicitaria, si era fatto un po' prendere la mano. Non siamo qui a fare accuse. Ci ha pensato l'Antitrust a farlo. Tuttavia da chi si mette sempre sul piedistallo a puntare il dito contro chiunque non la pensi come lei, a questo giro, forse, ci saremmo aspettati almeno delle scuse sincere. O quantomeno senza polemiche. Sicuramente un po' più di umiltà. Soprattutto dopo le parole di Giorgia Meloni che ad Atreju ha fatto notare che "il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari". Una verità sacrosanta ma troppo amara perché pronunciata dalla leader di una certa destra da sempre poco apprezzata a casa Ferragnez.

E così, anziché chiedere scusa o quantomeno chiudersi nel silenzio, i Ferragnez hanno messo in piedi un reality show di quart'ordine che avremmo fatto volentieri a meno di vedere. Da una parte Fedez che ingaggia una rissa social con mezzo governo e finisce ko inciampando sulle terapie intensive, dall'altra la Chiara nazionale che piagnucola su Instagram e butta sul piatto un altro milioncino di euro (manco fossero i soldi finti del Monopoly) da donare, come pubblica ammenda, all'ospedale "Regina Margherita" di Torino. È lo stesso copione già interpretato in passato. Non da ultimo al Festival di Sanremo. A questo giro, però, i follower non li hanno seguiti. A migliaia hanno voltato le spalle soprattutto a lei che ha fondato il proprio impero su click e visualizzazioni. E questo, probabilmente, è il vero prezzo da pagare. Perché per i Ferragnez i social sono un jukebox e i follower pile di monetine d'oro.

Senza questi non possono più cantare.

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