Politica

Pm sveglia, i cinesi sono berlusconiani (purtroppo anche noi)

Malafede.Non c’è altro termine per defini­re il modo con cui spesso viene applica­ta, o non applicata, che è poi il rovescio della medaglia, la giustizia in questo Pa­ese

Malafede. Non c'è altro termine per definire il modo con cui spesso viene applicata, o non applicata, che è poi il rovescio della medaglia, la giustizia in questo Paese. Ieri il tribunale di Milano ha emesso una sentenza che ci riguarda. Il nostro collega Luca Fazzo è stato condannato a sei mesi di carcere senza condizionale per diffamazione. Aveva definito in un articolo «cocainomane incallito» un tizio coinvolto in una inchiesta sullo spaccio nelle discoteche della Milano bene. Il pm aveva chiesto una ammenda di tremila euro, e già la cosa ci era sembrata ingiusta. Non è una opinione, vi riporto uno stralcio dell'interrogatorio-confessione del suddetto galantuomo: «Sono consumatore da 4 anni di cocaina e negli ultimi anni ne consumo parecchia anche dalle due alle quattro volte alla settimana (...) di solito funziona che al tavolo del privè dell'Hollywood si chiede ai presenti se hanno cocaina ed effettivamente molti ne hanno disponibilità e sono adusi a regalarla. Io e le mie amiche andavamo in bagno a consumare la sostanza». Ora, uno che ammette di consumare regolarmente coca da quattro anni come andrebbe definito? Diversamente non cocainomane? Perbenino?

La colpa di Fazzo non è quella di aver commesso un errore professionale. Anzi, è stato come al solito un cronista scrupoloso. Paga solo il fatto di lavorare per Il Giornale, paga per aver scritto senza remore dell'accanimento giudiziario contro Berlusconi. Paga, insomma, il prezzo ingiusto della sua libertà. Una cosa simile è successa, sempre ieri e sempre al tribunale di Milano, a Daniela Santanchè. Quattro giorni di carcere, commutati in pena pecuniaria, per aver manifestato senza permesso (così dice l'accusa) contro l'uso del burqa da parte delle donne della comunità islamica di Milano. Notate bene: portare il burqa, in questo Paese, è reato, ma non risulta che quelle donne siano state sanzionate. Così come non c'è traccia di condanne al carcere per le centinaia di proteste non autorizzate (dai No Tav ai centri sociali) che ogni giorno bloccano e a volte devastano parti delle nostre città.

Ma si sa: anche la Santanchè è donna di centrodestra, anche lei non tace critiche a certa magistratura. E quindi giù botte. A farla franca invece sono quei criminali cinesi che con i loro laboratori-ghetto schiavizzano giovani e donne, inquinano e creano danni enormi al libero mercato. Possibile che se un nostro artigiano non rispetta anche l'ultimo cavillo delle leggi sulla sicurezza (non parliamo di quelle fiscali) le procure gli chiudono l'azienda e invece centinaia di cinesi possono violare leggi e diritti umani? Quei poveri morti di Prato li ha sulla coscienza anche la magistratura, che invece di occuparsi di reati veri e gravi perseguita - a senso unico - la libertà di espressione. Per salvare altre vite in pericolo bisognerebbe diffondere la notizia che i cinesi votano Berlusconi.

Solo così possiamo sperare che qualcuno in procura alzi il posteriore dalla scrivania e faccia il lavoro per il quale è lautamente pagato.

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