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"Presto una donna al Quirinale". Meloni ribalta la retorica femminista

"Il 'tetto di cristallo' si rompe dimostrando che si può fare molto bene", Meloni incoraggia le donne con il proprio esempio e assicura la sensibilità del governo sul tema. Smontata la retorica delle quote rosa

"Presto una donna al Quirinale". Meloni ribalta la retorica femminista

Pur di sminuire il suo arrivo a palazzo Chigi, l'avevano accusata di non valorizzare abbastanza le altre donne e di aver un approccio "maschile" al nuovo ruolo. Cosa significasse esattamente, dobbiamo ancora capirlo. Il primato politico di Giorgia Meloni - prima donna a capo del governo italiano - non è stato infatti previsto dai progressisti, arroccati sui dogmi della retorica femminista. Né era stato preventivato che quel successo proveniente da destra potesse aprire scenari mai ottenuti in decenni di battaglie ideologiche sulle quote rosa. Ma, in quattro mesi e poco più, il nuovo premier ha ribaltato nei fatti un certo modo di intendere la questione femminile in politica, diventando un esempio.

La rivoluzione al femminile della Meloni

Il gesto simbolico avvenuto stamani a Montecitorio è stato, in un certo senso, l'emblema di questo cambiamento di rotta. Partecipando all'inaugurazione del nuovo allestimento della sala delle donne, Meloni ha ritrovato la propria fotografia laddove - fino a poco tempo fa - c'era uno specchio, a simboleggiare l'auspicio che prima o poi arrivasse un presidente del consiglio donna.

La leader di Fratelli d'Italia è riuscita a trasformare quella speranza in realtà, senza favoritismi di natura "patriarcale" (come direbbero le femministe). "Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C'entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì", ha spiegato Meloni alla Camera, incoraggiando le "donne di questa nazione" a sfruttare a proprio vantaggio il fatto di essere quasi sempre sottovalutate. "È un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare. Noi dobbiamo esserne consapevoli, purché non siamo vittime di quel pregiudizio", ha detto.

La lezione alle femministe

Poi, riferendosi anche al proprio vissuto, il premier ha aggiunto: "Il 'tetto di cristallo' si rompe dimostrando che si può fare molto bene. Il punto non è quale sia il ruolo che gli altri hanno deciso per te, il punto è se tu lo accetti, questo deve fare la differenza. Sono soprattutto le donne a dover credere di più nelle loro capacità e possibilità, a non accettare ruoli che vengono concessi loro, invece di pretendere di guadagnarli sul campo, a rifiutare la logica di dover competere tra loro come se partecipassero a un altro campionato". Parole destinate a ribaltare una certa retorica, che per decenni ha pensato all'affermazione femminile in chiave aritmetica, con quote rosa stabilite al bilancino. Da qui, la lezione della Meloni alle femministe: "Io ho sempre pensato che non esistono politiche femminili, ma una visione femminile della politica. Meglio preferire la qualità della rappresentanza rispetto ad accontentarsi della quantità, il punto non è quante donne ci sono ma in quali ruoli, vale per la politica ma anche altri ambiti".

"Presto una donna al Quirinale"

In un colpo, il presidente del consiglio ha anche smentito quanti l'avevano rimproverata di non valorizzare abbastanza le altre donne. "Non si è mai occupata dell'affermazione dei diritti delle donne, mai di valorizzarle e di abbattere i pregiudizi ai danni delle donne", aveva ad esempio lamentato Laura Boldrini. Una tesi sconfessata dal premier, che stamattina ha ribadito: "Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c'è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare".

Il riferimento era alla cornice che attende di essere sostituita con la foto della prima presidente della Repubblica donna. Analogamente, Meloni ha anche rilanciato una sfida più immediata: "Il punto non è quante donne ci sono nei Cda delle società partecipate, il punto è avere la prima donna amministratrice delegato di una società pubblica ed è uno degli obiettivi di questo governo".

La promessa del premier alle donne

E meno male che, secondo alcuni detrattori di sinistra, la leader di Fdi era poco attenta alle istanze femminili. L'impressione è che quelle critiche fossero l'ennesima strumentalizzazione utilizzata a fini politici. Alla vigilia dell'8 marzo, Meloni ha infine assicurato: "Il mio impegno è per le donne italiane ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici".

Poi ha promesso così come è soluzioni perché "le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere".

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