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Primarie centrosinistra: è caos sulle regole

Bozza regole primarie: preiscrizione in un albo dei votanti, doppio turno limitato a chi ha partecipato al primo e tessera elettorale da ritirare in un luogo diverso dal seggio. Renzi apre sugli ultimi due punti. Vendola: "Col doppio turno mi sentirei un candidato di un Reality show"

Primarie centrosinistra: è caos sulle regole

Caos eterno. Le primarie continuano a spaccare il centrosinistra. Allo stato attuale, l'unica cosa certa è che saranno primarie di coalizione dal momento che Vendola ha sciolto la sua riserva, seguito a ruota da Antonio Di Pietro. Per il resto è tutto da decidere. Il pomo della discordia è rappresentato dal complesso di regole che modificheranno lo statuto della competizione.

Dalla bozza che trapela dai vertici del Pd, si parla di preiscrizione in un albo dei votanti, doppio turno limitato solo a chi ha partecipato al primo e tessera elettorale da ritirare in un luogo diverso dal seggio. Regole "assurde" che segnano "un clamoroso autogol", le aveva definite in una intervista all'Unità Matteo Renzi, invocando l’intervento di Pier Luigi Bersani affinché "faccia prevalere la ragione".

"Non capisco perché il Pd debba aver paura di primarie aperte e libere. Se il cambiamento delle regole è una mossa dettata dalla paura, allora è meglio che non facciano le primarie. Se vogliono farle finte, lo dicano", ha aggiunto in serata il sindaco fiorentino, evocando il rischio di "sfiorare il ridicolo".

Il dubbio che questa eccessiva e tardiva regolarizzazione delle primarie da parte di Bersani rappresenti uno stratagemma per arginare il consenso del rottamatore è ben presente negli ambienti a lui vicini. E Renzi, dal palco di Prato, lo ha fatto notare anche questa sera. "Dire di no al singolo elettore del centrodestra che deluso da Berlusconi vuole votare per noi è un capolavoro di tafazzismo", ha affermato il primo cittadino di Firenze.

Che tuttavia si è dimostrato disposto ad accettare alcune delle regole previste. "Facciamo l’albo degli elettori, mi va bene; siamo favorevoli anche al fatto che gli elenchi siano pubblici, va bene anche il doppio turno ma la pre-registrazione no", ha spiegato Renzi durante il comizio elettorale alla Casa del popolo di Coiano.

Il motivo del diniego è presto spiegato: "Non solo chiediamo a chi verrà a votare il 25 novembre di aderire al documento, magari di aver letto l’autobiografia di D’Alema, di ritornare una settimana dopo, ma gli chiediamo anche di fare la coda la domenica prima per preregistrarsi. Le primarie servono a portare le persone perbene a votare, con questo sistema si portano solo le truppe cammellate, chi ha interessi, sempre gli stessi. Non vogliamo che ci siano limiti che danno il senso della paura del gruppo dirigente, e lo dico per loro perché se tu vuoi governare l’Italia per i prossimi anni non puoi avere paura del cambiamento", ha tuonato Renzi.

Parole che hanno suscitato la reazioni di esponenti del Pd, tra cui Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd, che ha ribattuto: "I cittadini e le cittadine che si riconoscono nel centrosinistra, sicuri di votare alle primarie, sono per Matteo Renzi "truppe cammellate". È un’offesa inaccettabile".

Il sindaco fiorentino non ha risparmiato la solita stoccata rottamatrice nei confronti dei vertici del Pd e parlando delle primarie passate ha attaccato: "Le primarie svolte dal centrosinistra in passato sono servite per quasi tutti i candidati, escluso Scalfarotto nel 2005, a piazzarsi. Bertinotti divenne presidente della Camera, gli altri, Mastella, Di Pietro e Pecoraro Scanio tutti ministri. Se volete facciamo l’esempio del 2007 con Rosi Bindi ed Enrico Letta, o del 2009, con Franceschini che divenne capogruppo alla Camera. Io non farò così e dopo avere aiutato Bersani tornerò a fare quello che sto facendo, il sindaco di Firenze. Non si fanno le primarie per piazzarsi".

Ma non c'è solo Renzi a storcere il naso sulle regole previste dalla bozza. Anche Nichi Vendola infatti ha esternato il suo scetticismo soprattutto in merito al doppio turno. "Se fosse vero che può votare al secondo turno solo chi ha votato al primo mi sentirei più un candidato di un reality show che delle primarie".

Un commento caustico, quello del leader di Sel, che la dice tutta sul livello di tensione all'interno del centrosinistra.

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