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Profumo firma il decreto: a scuola solo libri digitali. Ma con deroga per due anni

A partire dall'anno scolastico 2014/2015 a scuola obbligatori gli ebook, ma è ammessa una deroga per i due anni successivi. Anche perchè molte scuole non hanno i supporti tecnologici necessari per avviare il cambiamento

Profumo firma il decreto: a scuola solo libri digitali. Ma con deroga per due anni

Fatta la legge, trovata la deroga. Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha firmato ieri il decreto in materia di adozioni dei testi scolastici. Il provvedimento prevede che a partire dall'anno scolastico 2014/2015 le scuole adottino solo libri digitali o al massimo un sistema "misto". L'iniziativa di Profumo, che a prima vista non può che suscitare apprezzamento perchè rappresenta un passo concreto verso l'informatizzazione e dunque la modernizzazione del sistema di istruzione, in realtà è il solito provvedimento di facciata che infatti al proprio interno prevede già la deroga all'obbligo dell'adozione. Deroga indispensabile perchè se è vero che la digitalizzazione della scuola rapresenterà un grande risparmio e faciliterà anche il lavoro di insegnanti e studenti è altrettanto vero che appare impossibile farla a costo zero. Ed è pure vero che alcune scuole sono a buon punto mentre altre non hanno alcun mezzo per trasformare le loro aule dall'oggi al domani in aule 2.0.

Il decreto varato da un Profumo, incredibilmente prolifico per essere il ministro di un governo agli sgoccioli, prevede appunto che dal 2014 i collegi dei docenti di tutti gli istituti d'Italia adottino i libri digitali. Si parte a scaglioni con le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado. Poi gradualmente si arriverà a tutte le classi. É ovvio però che il ministro sembra dare per scontato non soltanto che tutte le scuole abbiano le dotazioni tecnologiche necessarie, il che è fantascienza, ma anche che insegnanti e studenti sappiano usarle. Ma dato che invece si sa benissimo che così non è il decreto prevede una deroga. «Al fine di assicurare la gradualità del processo di innovazione, anche a tutela dei diritti patrimoniali dell'autore e dell'editore, solo per le prima e terza classe della secondaria di II grado il collegio dei docenti potrà eventualmente confermare le adozioni dei testi già in uso», recita il decreto precisando pure che la deroga resta valida «solo per i due anni successivi all'introduzione dei libri digitali, cioè gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016». Insomma dell'eventuale mancata digitalizzazione se ne preoccuperà qualcun altro.

I vantaggi della digitalizzazione sono evidenti: grande risparmio di soldi e di energie. Gli studenti potrebbero finalmente dire addio agli zaini che spaccano la schiena, andando a scuola con un semplice tablet ultraleggero caricato con i dati necessari che sostituisce tutti i libri.

Nel decreto si prevede anche un blocco per i prezzi di copertina. Il costo dei libri per l'anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015 e si riducono i tetti di spesa entro cui il collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l'anno scolastico 2013/2014, è del 20 per cento. Ma se si riuscissero ad adottare soltanto testi digitali allora la riduzione arriverebbe al 30 per cento. Con questi risparmi si dovrebbero acquistare i supporti tecnologici necessari (tablet,pc e portatili) da far utilizzare agli studenti.

Sembrerebbe quindi che con i risparmi derivati dalla progressiva digitalizzazione della scuola si dovrebbero acquistare i supporti necessari a digitalizzarla.

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