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Rivoluzione del pieno Saranno «fai da te» anche metano e Gpl

Chi ha scelto il risparmio dell'alimentazione a gas potrebbe presto non sentirsi più un automobilista emarginato e di serie B, obbligato a fare il pieno lontano dalle pompe tradizionali e solo nelle ore diurne. I ministri dello Sviluppo Economico e dell'Interno, Federica Guidi e Angelino Alfano, hanno infatti firmato ieri due decreti che consentiranno di posizionare all'interno di una stazione di servizio le colonnine per il rifornimento di metano e Gpl accanto a quelle per i combustibili più convenzionali, benzina e gasolio. Ma i decreti vanno oltre, perché aggiungono la possibilità di utilizzo in modalità self-service, anche nelle ore notturne e senza la presenza del personale addetto.
Passare dalle parole ai fatti potrebbe risultare ancora una volta piuttosto complesso, poiché le normative in materia di sicurezza sono piuttosto nebulose e tengono conto di vecchie prescrizioni, superate peraltro da quanto previsto dalla Comunità Europea, dove i multidispenser sono una realtà già da tempo.
Allo scopo è stato organizzato un gruppo di lavoro, che ha coinvolto i principali operatori del settore, così da effettuare in tempi brevi una revisione della normativa italiana antincendio, che prevede tra l'altro che tra una colonnina di benzina e una di gas debba esserci una distanza minima di otto metri. Tuttavia, quella che oggi è annunciata come una rivoluzione epocale, è già una realtà a Bolzano, dove un'area di servizio con queste caratteristiche è stata inaugurata nel 2008. E lì già si pensa al prossimo futuro, con la possibilità di erogare anche biometano, idrogeno e idrometano (una miscela di idrogeno e gas naturale), mentre il progetto dell'E85, il mix di verde ed etanolo è parcheggiato in attesa che le accise possano diminuire e rendere il combustibile economicamente conveniente, come nel resto dell'Europa. L'esperienza di Bolzano, dove l'attività di rifornimento di gas in modalità fai-da-te nelle ore notturne è molto viva, può servire per risolvere un ostacolo al momento difficile da superare. Il divieto di rifornire da soli le auto bifuel dipende infatti dall'obbligo per personale di verificare che la bombola nella quale si trasferisce il gas sia omologata. A Bolzano il vincolo è stato aggirato da Haimo Staffler, l'ideatore di questa stazione avveniristica, con una card personale e non cedibile per sbloccare l'erogatore, rilasciata dopo avere controllato la carta di circolazione e l'impianto.
Restano le perplessità dell'associazione dei gestori di Confesercenti, la Faib, che tramite il presidente Martino Landi esprime approvazione per la volontà di favorire la diffusione di prodotti meno inquinanti, ma allo stesso tempo sottolinea le preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza.
«Siamo molto preoccupati - afferma - per il fatto che questi prodotti possano essere erogati in modalità self service in assenza del gestore dell'impianto. Questi prodotti sono particolarmente delicati e devono essere erogati con attrezzature molto più sofisticate». Dichiarazioni che lasciano intendere che il percorso per arrivare a un vero allineamento dei gas a benzina e gasolio potrebbe non essere breve e indolore. Anche se in realtà basterebbe seguire l'esempio di quanto avviene nel nord Europa, dove i multidispenser sono una realtà e gli incidenti sono pressoché inesistenti.
La presentazione dei due decreti ha offerto l'occasione per fare un punto sulla ristrutturazione della rete dei carburanti in Italia, dove i punti vendita restano sempre prossimi a quota 23mila, contro i meno di 15mila presenti in Germania e i meno di 9.000 nel Regno Unito. Mentre resta un grande squilibrio sulla diffusione degli impianti di rifornimento. Se il Gpl si trova quasi ovunque sul nostro territorio, il metano è ancora un'esclusiva di poche regioni, in particolare del triangolo Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, dove è concentrato oltre un terzo delle stazioni servizio.

Che sono del tutto assenti in Sardegna.

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