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Il Pdl in fermento contro le toghe. Ma il Cav frena: "Non manifestate"

Dopo l'ennesimo attacco delle toghe al Cav, parlamentari Pdl pronti ad accorrere all’udienza del processo Ruby. Ma Berlusconi smorza i toni: "Vi chiedo di non manifestare"

Il pm Ilda Boccassini in aula per l'udienza del processo Ruby
Il pm Ilda Boccassini in aula per l'udienza del processo Ruby

"Ormai è evidente a tutti, a chiunque abbia onestà intellettuale, indipendentemente dalle appartenenze politiche e culturali di ciascuno, che verso Silvio Berlusconi sono praticati metodi che credevamo propri dei regimi non democratici verso i dissidenti politici". Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, denuncia apertamente il gravissimo assalto giudiziario di cui è vittima il Cavaliere. Il centrodestra fa quadrato attorno a Silvio Berlusconi e si prepara a riempire il Tribunale di Milano per vedere fino a che punto può arrivare l'aggressione della magistratura ai danni dell'ex premier. Una sorta di assaggio della manifestazione che si terrà sabato 23 marzo a Roma. In serata, però, il Cavaliere smorza i toni invitando i parlamentari del Pdl a non sfilare in silenzio davanti al tribunale di Milano: "Pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di fiducia e di affetto, ho ritenuto di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni".

Domani il pm Ilda Boccassini si prepara a replicare al processo Ruby. Berlusconi, malato, non ci sarà ed è possibile che i magistrati di Milano siano pronti a sferrare un nuovo agguato. "Domani saremo in tribunale in solidarietà con Berlusconi per esprimere tutta la nostra indignazione per quello che sta accadendo", ha spiegato il coordinatore regionale lombardo del Pdl Mario Mantovani, che era pronto a presentarsi al palazzo di giustizia di Milano per assistere all’udienza del processo Ruby insieme ad altri parlamentari ed esponenti del Pdl. "Non ci sarà un presidio ma vogliamo essere presenti per capire come andrà a finire - ha proseguito - ho assistito a tutte le udienze del processo Mills e mi sono accorto che la giustizia italiana è una vergogna per tutto il mondo". La proposta dei vertici del Pdl, come spiega l'ex ministro Maria Stella Gelmini, era quello di "sfilare in silenzio" davanti al tribunale per esprimere il proprio sdegno contro una giustizia politicizzata. Il Cavaliere è, tuttavia, intervenuto tempestivamente chiedendo di raffreddare i toni e di evitare qualsiasi forma di protesta di piazza. "Nonostante tutto - ha spiegato il leader del Pdl - continuo ancora a confidare che la verità sia più forte di ogni pregiudizio e di ogni strumentalizzazione politica anche da parte di chi deve pronunciare una sentenza in nome del Popolo italiano in un procedimento che mi vede in base alla realtà dei fatti come incontestabilmente innocente".

Niente manifestazione davanti a Palazzo di Giustizia, ma riunione degli eletti a Milano. A convocarla è il segretario Angelino Alfano. Tra i punti all’ordine del giorno, oltre ai prossimi passaggi parlamentari, l’esame della situazione politica e "le conseguenti determinazioni". L'ennesimo attacco, stoccato ieri dalla corte d'appello di Milano, ha infatti fatto scattare ai ripari lo stato maggiore del Pdl. Anna Maria Bernini ha chiamato in causa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invitandolo a intervenire per fermare lo "stalking giudiziario" contro il Cavaliere. "Ciò che sta accadendo in Italia rievoca molto da vicino il furore giacobino che segnò la rivoluzione francese", ha incalzato Gaetano Quagliariello facendo eco a Capezzone che ha parlato di "grave allarme democratico". Secondo Maurizio Lupi , è in corso "un evidente sbilanciamento dei poteri" che rischia di trasformarsi in un pericolo per la democrazia.

"Abbiamo raggiunto il limite e ci stiamo muovendo in un terreno molto pericoloso - ha denunciato il vice presidente del Pdl alla Camera - serve un intervento del Capo dello Stato Giorgio Napolitano prima che sia troppo tardi".

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