Politica

Scandalo in Regione Abruzzo, De Fanis, la moglie e l'amante in procura

De Fanis indagato per il presunto tentato omicidio della moglie. Ad accusarlo la segretaria che lui stesso aveva messo sotto contratto per far sesso una volta alla settimana

L'assessore Luigi De Fanis in tribunale a Pescara
L'assessore Luigi De Fanis in tribunale a Pescara

Dalla Regione Abruzzo alla procura di Lanciano il protagonista è sempre il triangolo amoroso. Con gli occhi famelici degli inquirenti che indagano sullo scandalo che mischia spese pazze, sprechi, abusi di potere e sesso. Tanto sesso. Per far luce sull'inchiesta che si è scagliata sulla Giunta Chiodi, i pm hanno messo a confronto l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis e Lucia Zingariello, la segretaria assunta per far sesso con regolare cadenza settimanale. Il faccia a faccia fra i due si è svolto al termine di una lunga giornata in procura, dopo gli interrogatori che il pm Rosaria Vecchi ha avuto con lo stesso De Fanis, la moglie Rosanna Ranieri e la segretaria. "È stata tutta una farsa", ha tagliato corto il legale dell’ex assessore Massimo Cirulli, accanto a un De Fanis molto provato.

De Fanis ha risposto alle domande del pm Vecchi sul fascicolo aperto per il presunto tentato omicidio della moglie Rosanna Ranieri. De Fanis è stato iscritto nel registro degli indagati a seguito delle dichiarazioni della Zingariello che avrebbe dichiarato a Pescara di aver saputo che l’ex assessore avrebbe tentato di avvelenare la moglie. "È vero - ha ammesso l'ex assessore - ho detto quelle cose a telefono alla Zingariello, ma non era vero niente. Volevo fare colpo su di lei, erano frasi ad effetto per colpire il cuore di una persona di cui ero innamorato". De Fanis, agli arresti il 12 novembre scorso, avrebbe quindi ammesso di aver detto al cellulare all'ex segretaria di avere avvelenato la moglie, ma che la cosa non era assolutamente vera. Una frase scioccante il cui scopo era di dimostrare alla Zingariello quanto fosse innamorato di lei al punto di uccidere anche la consorte.

Nel corso dell'interrogatorio De Fanis ha spiegato al pm Vecchi che, proprio in quei giorni, la moglie sarebbe stata effettivamente male e che lui, in qualità di medico, l'avrebbe curata come ha sempre fatto in trent'anni di matrimonio. Insomma, nessun veleno, nessun tentato omicidio.

A testimoniare la compattezza della famiglia De Fanis si è presentata in procura anche la figlia Valeria.

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